La rivoluzione delle start up nella riqualificazione edilizia

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Le piattaforme digitali che applicano i principi di sharing economy aprono prospettive fin qui inedite e offrono strumenti di marketing finora sconosciuti. Anche per il settore dell’architettura e dell’edilizia. In termini di progettazione e realizzazione di una riqualificaizone, sono riuscite a creare delle dinamiche disrputive rispetto al panorama normativo esistente e alle soluzioni “tradizionali” disponibili sul mercato.

È il caso delle start up Houzz, CoContest e Spoon.City. La prima offre la possibilità di riprogettare e riqualificare il proprio immobile ispirandosi ad una serie di foto che vengono postate sulla piattaforma e attraverso le quali si può anche scegliere di acquistare elementi d’arredo: “Houzz è il più grande social network di design e arredo per la ristrutturazione della casa – ha spiegato Mattia Perroni, Managing director di Houzz Italia, nel corso del convegno “Chi progetterà il riuso: la rivoluzione possibile delle piattaforme digitali” svoltosi durante Rebuild 2016 Oggi contiamo 40 mln di utenti mensili, 75% proprietari di immobili e 1 mln di professionisti attivi”.

Un social che offre prezzi più competitivi rispetto al mercato e, al contempo, crea nuove prospettive e possibilità per la figura professionale dell’architetto. Come accade anche in CoContest, una piattaforma di crowdsourcing per l’architettura dove, mettendo in contatto clienti e designer di interni, vengono lanciate idee progettuali che, con l’aiuto del professionista, devono essere poi calate nel reale: “Esiste il crowdsourcing basato su tecnologie a basso livello di innovazione (come Uber, chiunque sa guidare) e ad alto livello innovativo – ha sottolineato Alessandro Rossi, Founder di CoContest CoContest ne è un esempio: determina una scrematura tra architetti attraverso il principio della meritocrazia, perché non tutti sanno portare avanti un progetto”.

Una rivoluzione nel campo della riqualificazione che, se abbatte le barriere nazionali e consente ad un architetto che vive in Perù di realizzare un intervento per un immobile allocato in Italia, pone degli spunti di riflessione interessanti. Il primo riguarda la conoscenza del panorama geografico e normativo del paese in cui si interviene. Il secondo tocca il tema della professionalità e della credibilità di ingegneri e architetti coinvolti: c’è trasparenza e correttezza nella comunicazione della propria esperienza? “In questo momento l’edilizia sta ripartendo grazie a diverse iniziative che puntano all’efficientamento energetico ha sottolineato Giuseppe Capocchin, Presidente Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (CNAPPC) –  ma sappiamo che queste pratiche richiedono professionalità spiccata. Le piattaforme rispondono a un tipo di domanda: dobbiamo proseguire questa strada, ma facciamolo in maniera corretta”.

Per capire meglio la rivoluzione dettata da queste start up in tema di progettazione e riqualificaizone edilizia abbiamo intervistato Lucia Rampanti, Fondatore di Spoon.City, e Alessandro Rossi, Fondatore di CoContest.

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