edilizia green

Puntare sull’edilizia green paga. Gli investimenti in immobili sostenibili, sebbene si caratterizzino per iniziali costi di costruzione o ristrutturazione maggiori (si parla del 5 -10%), sono, infatti, un fattore chiave per far aumentare in maniera rilevante il valore di questi edifici e dei loro canoni d’affitto sul mercato  riducendo sensibilmente, al tempo stesso, i tempi di vendita (da 8 a 4 mesi). 

E’ la fotografia scattata dal dal primo osservatorio sull’edilizia green realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Johnson Controls secondo cui il prezzo di un immobile green aumenterebbe di una percentuale compresa tra il 2 e il 10%, mentre il suo canone d’affitto salirebbe di un valore compreso tra il 2 e l’8%. “L’edilizia green impatta sul valore degli immobili da diversi punti di vista: sia sul valore reale, (prezzi o canoni), sia sull’appetibilità sul mercato degli edifici”, ci ha spiegato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari

Una grande spinta verso l’edilizia green

Nonostante il periodo di crisi – soprattutto per quanto riguarda gli immobili corporate e tutta la parte degli immobili terziari e commerciali – c’è stata una grande spinta verso l’edilizia green” 

Nonostante il periodo di crisi, soprattutto per quanto riguarda gli immobili corporate e tutta la parte degli immobili terziari e commerciali, c’è stata una grande spinta verso l’edilizia green” – ha sottolineato Zirnstein – gli investitori internazionali stanno investendo nel 2017 in Italia circa 10 miliardi di euro e richiedono immobili con una certificazione green. Questo perché la certificazione evidenzia  la qualità del costruito, la qualità del processo edilizio, la qualità dell’ambiente in cui le persone vivranno e lavoreranno, ma anche perché il valore legato alla sostenibilità ambientale dell’edificio viene riconosciuto dal resto della comunità e quindi, in un successivo passaggio di proprietà, continua a costituire un surplus. Poi naturalmente va menzionato anche il fatto che i costi di manutenzione e i costi per le utenze sono inferiori”.   

Le certificazioni

In generale, secondo il report, le certificazioni ambientali sono uno strumento che “piano piano si sta facendo strada” nel settore immobiliare, anche se al momento “non è particolarmente diffuso”. “Noi nel rapporto abbiamo analizzato i risultati della certificazione LEED, perchè in Italia è la più diffusa con circa 220 immobili, numero che comprende quelli già certificati e quelli in via di certificazione. Tra questi c’è una grande concentrazione di immobili per uffici (più di 100), edifici pubblici (40) e una ventina di edifici residenziali. Oggi questi strumenti sono specifici di alcune realtà e di alcune zone,  oltre la metà di queste certificazioni LEED sono, infatti, diffuse tra Milano, Trento e Roma. Più di 70 a Milano, una quarantina a Trento e 25 sono a Roma”, ha spiegato il Direttore Generale di Scenari Immobiliari.

Settore residenziale e settore corporate

“In ambito residenziale il mercato si sta muovendo, anche se con alcune difficoltà. L’’incremento del valore dei canoni si sposta all’interno di una forchetta che ha una punta massima dell’8-10 %, tuttavia l’elemento chiave per questo comparto è la riduzione dei tempi di vendita”, ha sottolineato il Direttore Generale di Scenari Immobiliari che ha spiegato come la situazione sia mutata rispetto a un anno e mezzo fa. Se prima, infatti, avere un immobile in classe A o in generale avere un immobile green era un elemento che impattava sull’assorbimento di questi edifici sul mercato senza, però, avere influenze sul prezzo di vendita o locazione, oggi è tutto diverso. “Recentemente – ha sottolineato la manager – cominciamo a evidenziare anche una variazione di prezzi di canoni”. 

Nel settore corporate la situazione è invece speculare. “A Milano, Roma e nelle grandi città il settore è abbastanza dinamico. I tempi di transazione (sia acquisto sia locazione) sono diminuiti, ma soprattutto notiamo un incremento per i canoni che, in alcuni casi, arrivano a sfiorare il 20%”.

I soggetti che investono nel settore

Ma chi sono principalmente i soggetti interessati ad investire in questo settore? “Sono indubbiamente i soggetti istituzionali, le grandi società internazionali. Il problema è che adesso abbiamo tante opportunità, tanto patrimonio edilizio da valorizzare e trasformare, tante operazioni che stanno partendo, ma pochi progetti già ultimati”. E nel comparto residenziale qual è la situazione? “L’ambito residenziale fatica un po’ e credo sia dovuto in modo particolare al fatto che c’è ancora poca comunicazione sul tema delle abitazioni green. Ciò ha portato anche a una difficoltà nell’utilizzare queste tecnologie”.

Sicurezza e Internet of Things

Tra i temi analizzati nell’Osservatorio anche il binomio sicurezza- Internet of Things. Nell’era dell’internet delle cose – ha sottolineato Francesca Zirnstein – ognuno di noi con un qualsiasi dispositivo si collega ai server dell’azienda per la quale lavora oppure può gestire la propria casa da remoto per questo motivo la sicurezza informatica è diventato un tema fondamentale su cui lavorare. Ancora più importante, per chi si occupa di mercato immobiliare, è poi la sicurezza intesa nell’accezione di salubrità degli ambienti. In questo senso la grande possibilità che oggi abbiamo a disposizione è quella di utilizzare le centinaia di informazioni rilevate dalle tecnologie per metterle a sistema aumentando la qualità  dell’ambiente interno all’edificio, un elemento che per me costituisce il massimo della sostenibilità”.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.