Tetti verdi ed equilibrio ambientale, la città intelligente comincia da qui

Fotomirco“Il ‘Verde’ nelle città non è solo una questione di estetica, ma è una scelta funzionale per l’equilibrio della città stessa”  è quanto sostiene l’Ing. Mirco Pegoraro A.D. di Geoplast, società specializzata in soluzioni innovative per il verde urbano.

“Con giardini sui tetti e sulle aree di parcheggio si ritrasforma il tessuto urbano in aree verdi, come erano una volta. In questo modo posso assorbire e incanalare le acque o mitigare il calore solare” continua nell’intervista a Canale Energia l’iingegnere, esponendo una necessità che in questi giorni di grande caldo sembra ancora più attuale.

“Oggi lo squilibrio lo ha realizzato l’uomo, convogliando l’acqua in condotte senza tenere in considerazione  la natura. Non è detto che oggi piova più che in passato, non disponiamo di reali dati in archivio per esserne certi, però certamente ora abbiamo dei terreni più impermeabili, il che provoca un problema di gestione e smaltimento delle acque. Ricordiamoci che a Genova, per restare su temi legati all’attualità, i disastri dell’ultimo autunno sono derivati da 12 cm di acqua caduti in 30 minuti di pioggia”.  

Tutte tematiche che, con l’integrazione di aree verdi, si possono affrontare. Altro aspetto è l’efficienza delle risorse primarie di cui l’acqua è centrale. “Oltre all’aspetto idrogeologico è importante pensare anche all’accumulo. Ad esempio è possibile far sì che aiuole come quelle realizzate sopra le rotatorie, sempre più frequenti nelle nostre città, siano auto irrigate. Questo è possibile predisponendo dei serbati sotto il suolo che raccolgono l’acqua in eccesso e la gestiscono sulla base delle diverse necessità, non sono neanche interventi costosi, serve solo un po’ di cultura in merito. E’ consigliato evitare i bacini sopraterra, in quanto pericolosi sia come acquitrini per le zanzare che per la sicurezza stessa delle persone,

Ad esempio in Germania è data grande attenzione alla modalità con cui si irrigano le aree verdi, prevedendo costi molto elevati per chi utilizza l’acqua  delle condutture e defiscalizzando chi agisce diversamente. Una simile scelta politica favorisce oltremodo l’inserimento di aree verdi autosufficienti e la raccolta delle acque piovane”. 

La città del futuro per essere davvero proiettata in avanti deve rivedere con un approccio olistico i diversi elementi che la compongono ma la politica non può mancare a indicare la via, soprattutto conclude Pegoraro: “Serve rivedere l’urbanistica secondo un approccio di equilibrio ambientale in cui ‘verde’ non è più solo un concetto piacevole dell’architettura, ma un reale vantaggio per l’ambiente”.

 GEOCYCLE12

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.