È il Galles ad ospitare la prima carbon positive energy house britannica. Il prototipo è stato realizzato dal team dell’Università di Cardiff, precisamente della Welsh School of Architecture, per dimostrare che è possibile raggiungere l’obiettivo di edifici a emissioni zero.
Parte del più ampio progetto SOLCER del Low Carbon Research Institute (LCRI), la Solcer House è stata finanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Esempio di abitazione sostenibile e architettura consapevole, riesce ad immettere in rete più energia di quanta ne assorba grazie alla produzione da fonti rinnovabili e allo stoccaggio di energia, termica ed elettrica. Il bilancio è positivo: la casa produce più elettricità di quanta ne usino gli abitanti. Per contenere le dispersioni di energua è stata realizzata con un efficiente isolamento termico, pannelli strutturali isolati e finestre e porte con telai in legno. Il tetto, completamente rivolto a sud, monta i pannelli solari e l’energia prodotta viene adoperata per riscaldare e raffreddare gli ambienti, alimentare tutti i dispositivi domestici e illuminare l’abitazione.
Il professor Phil Jones a capo del progetto, ha dichiarato: “Il Governo del Galles, come quelli di tutti gli altri paesi dell’Ue, ha fissato al 2020 l’obiettivo di edifici a energia ‘quasi zero’ e le nuove carbon positive energy house possono offrire il proprio contributo al raggiungimento di questo target. Questa decisione implica che la nostra comunità accademica deve elaborare metodi innovativi per costruire le case del futuro”.
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