Efficienza negli edifici una chance per l’industria italiana

IoTEfficienza energetica le soluzioni per gli edifici

Efficienza energetica una necessità produttiva per l’industria e non solo, anche gli edifici privati possono giovarne in modo consistente andando oltre le valvole termostatiche, ottimo strumento di misurazione del calore domestico ma solo l’inizio di quello che può essere un edificio efficiente.

Intervista con Carlo Alberto Marchi, Acotel

In questo l’industria italiana ha molto da offrire ne parliamo con Carlo Alberto Marchi di Acotel, che presenterà le sue soluzioni nel corso dell’ European Utility Week a Barcellona il prossimo novembre.

L’efficienza energetica è l’obiettivo europeo al 2030, sappiamo che trasporti calore ed edifici sono i target da migliorare come consumi, ovviamente il maggior scoglio è sul preesistente, più che sul nuovo,  quanto può fare la tecnologia oggi considerando la rete attuale e le tipologie abitative esistenti?

Sono possibili molti tipi di intervento, che dipendono ovviamente dalla tipologia di immobile, struttura e tecnica costruttiva, destinazione d’uso, “profondità” dell’intervento ecc. Naturalmente molto dipende dalla situazione dell’immobile, da che punto si parte quando si interviene. In prima battuta va considerata la struttura complessiva: si può partire dalla semplice sostituzione degli infissi con nuovi modelli a doppio/triplo vetro capaci di contenere il calore, fino ad arrivare ad un completo “cappotto termico” che riveste dall’esterno l’immobile, anche le coperture, riducendo in maniera drastica il calore perduto nella stagione fredda e il calore assorbito nella stagione calda. Si può sicuramente intervenire sugli impianti: elettrico, idrico, distribuzione del calore, montacarichi ed ascensori, condizionamento e molto altro.; questo tipo di interventi è finalizzato a rendere più efficienti gli impianti esistenti e quindi a ridurre perdite e consumi inutili. Si può pensare all’illuminazione a LED, alla temporizzazione delle luci condominiali, alla resa di motori elettrici moderni per montacarichi ed ascensori, alla coibentazione degli impianti di distribuzione del calore e del condizionamento per evitare perdite, alla misura del consumo termico di ciascun condomino, ecc. Un’altra area che può essere valutata è l’introduzione di impianti solari, per la generazione fotovoltaica oppure per la produzione termica. In conclusione, le possibilità offerte sono moltissime, ed è necessario fare una valutazione caso per caso dell’efficacia di questi interventi valutando il tempo di ritorno economico dell’investimento in efficienza. 

Qual è il business model che sostiene queste iniziative? Ad esempio ci sono sovvenzioni  pubbliche utili alle aziende oppure le ESCo sono interessate a questo business?

Ogni intervento deve essere valutato in termini di investimento richiesto come pure in termini di recupero di efficienza. Il recupero di efficienza conduce ad un risparmio sui consumi dell’edificio. E’ necessario giungere proprio alla valutazione di questo risparmio per poter valutare l’intervento: le tecniche sono quelle classiche del calcolo del TIR e del VAN, ma il valore che rappresenta il fattore decisivo di valutazione è il “payback time”, ossia in quanto tempo il risparmio generato ripaga dell’investimento effettuato. Normalmente si effettuano interventi in cui il tempo di rientro è inferiore a 10 anni. Trascorso questo periodo di tempo, inizia il risparmio vero. Gli interventi possono essere sostenuti da varie misure di incentivazione e sovvenzione pubbliche: si va dal “risparmio fiscale” del 65% per interventi di miglioramento normalmente adottati dai privati, per arrivare ai grandi progetti, gestiti da ESCO, per impianti per i quali si possono chiedere i “Certificati Bianchi” (Titoli di Efficienza Energetica).

La regolamentazione  europea e nazionale è di aiuto o serve un maggior supporto?

Esistono varie forme di sostegno agli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici, sia sulla base di leggi nazionali, sia grazie a forme di intervento comunitarie. E’ infatti attraverso la promozione di questi interventi che si cerca di raggiungere gli ambiziosi obiettivi “20-20-20” che la Comunità Europea si è data: ogni Nazione europea, nel recepimento delle direttive comunitarie, ha promosso numerose azioni concertate che aiuteranno a raggiungere gli obiettivi comuni. Una particolare attenzione viene dedicata, ovviamente, agli edifici della Pubblica Amministrazione, che è il singolo più grande utilizzatore di energia nel campo immobiliare. 

 

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.