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In un contesto globale che vede l’export italiano in crescita, con il 44% delle esportazioni rivolte verso Paesi extra-UE e un ulteriore aumento previsto del 5,7%, una delle sfide che le aziende devono affrontare è quella del miglioramento della qualità fitosanitaria degli imballaggi in legno per le spedizioni. L’obiettivo principale da perseguire deve essere infatti evitare il respingimento della merce presso i punti di entrata dei paesi importatori.

E’ il quadro delineato da Conlegno che ha redatto un decalogo rivolto alle aziende per ridurre  “il rischio fitosanitario di pallet e container ed evitare la ri-contaminazione della Cargo Transport Unit durante la sua movimentazione nella catena di distribuzione”. 

Il decalogo

Le dieci regole d’oro di Conlegno sono le seguenti:

  1. In fase di accettazione degli imballaggi in legno, verificare sempre la conformità allo Standard ISPM n. 15 attraverso la presenza del marchio IPPC/FAO e la relativa documentazione.
  2. Fare ispezioni a campione al momento della consegna e assicurarsi che non ci siano organismi nocivi o segni di infestazioni come fori o gallerie.
  3. Effettuare lo stoccaggio della CTU a una distanza adeguata da habitat infestati o da colonie di parassiti e in aree esenti da rischio di contaminazione da vegetazione, terreno e acqua stagnante.
  4. Verificare la presenza di una pavimentazione idonea, integra e facilmente pulibile.
  5. Stabilire modalità di controllo dei confini del sito, se confinanti con prati, aiuole e zone incolte, utilizzare dispositivi di monitoraggio e cattura e, se necessario, programmare disinfestazioni periodiche.
  6. Adottare misure specifiche sulle specie in caso sia segnalata la quarantena per organismi nocivi da paesi d’importazione.
  7. Applicare il principio FIFO (First IN, First OUT).
  8. Verificare l’efficienza e la tenuta dei sistemi di chiusura dei container e assicurarsi che gli imballaggi siano stati posti in modo tale da consentire ai marchi IPPC/FAO di essere immediatamente visibili e che siano privi di organismi nocivi.
  9. Effettuare un’adeguata documentazione fotografica degli imballi e del carico completo al momento della chiusura.
  10. Formare il personale.

L’importanza della certificazione

In un Paese dove l’export rimane la principale leva di crescita dell’economia –  spiega in una nota Daniela Frattoloni, Coordinatrice del Comitato Tecnico FITOK –  Conlegno, attraverso il Comitato Tecnico FITOK, si impegna a far crescere il Made in Italy nel mondo certificando l’avvenuto trattamento fitosanitario degli imballaggi in legno attraverso l’apposizione del marchio IPPC/FAO FITOK, obbligatorio per gli imballi che trasportano le merci in viaggio verso i paesi Extra UE”.

Conformità allo Standard ISPM n. 15

Dal decalogo emerge come sia fondamentale adottare particolari accorgimenti nelle fasi di accettazione degli imballaggi, gestione delle aree di stoccaggio, preparazione e chiusura del container. Ad esempio, durante la fase di accettazione degli imballaggi in legno, un elemento fondamentale è la verifica della conformità allo Standard ISPM n. 15 attraverso la presenza del marchio IPPC/FAO e la relativa documentazione. Un’altra azione efficace da mettere in atto è l’ispezione a campione al momento della consegna in modo da  assicurarsi che non siano presenti sugli imballaggi organismi nocivi o segni di infestazioni come fori o gallerie.

L’importanza di formare il personale

Tra le regole d’oro per garantire la sicurezza fitosanitaria degli imballaggi, Conlegno cita anche la formazione del personale coinvolto. Un aggiornamento di chi si occupa di queste questioni deve essere fatto con cadenza periodica, in modo da permettere a tutti di avere dimestichezza con le linee guida da seguire per promuovere al massimo la sicurezza fitosanitaria degli imballaggi.

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