Come cambiano i CAM, il caso degli arredi interni

  • I criteri ambientali minimi sono sempre più in via di applicazione su ogni categoria merceologica
  • Alcuni vedono anche delle migliorie nel tempo come il caso dei CAM degli arredi interni
  • La Dichiarazione Ambientale di Prodotto può rappresentare uno strumento utile per semplificare l’analisi dei CAM

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Foto di Barry D da Pixabay

La transizione ecologica guarda tra i vari strumenti ai criteri ambientali minimi con cui selezionare prodotti e processi in base al loro impatto ambientale. Dalle costruzioni ai rifiuti urbani ma anche ai tessili alla sanificazione. Diversi sono i temi in cui sono stati applicati i CAM, l’intento è che diventino un elemento di processo di tutta l’attività industriale e di smaltimento.

Un processo in via di sviluppo e di perfezionamento per cui sono anche in atto migliorie di quanto già validato. E’ il caso dei CAM relativi agli arredi interni di fornitura, intesi come noleggio ed estensione della vita utile degli esistenti. Questi sono stati rivisti a fine 2022 con alcune estensioni rispetto a quanto previsto dalla normativa al 2017. Difatti il 6 dicembre 2022 è entrato in vigore il D.M. 23 Giugno 2022 n.254, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 Agosto 2022.

Il decreto ha stabilito nuovi Criteri Ambientali Minimi aggiornando e sostituendo i precedenti CAM di gennaio 2017. Di fatti secondo studi sul ciclo di vita degli arredi è emerso come l’80-90% del loro impatto ambientale sia dovuto ai materiali e ai componenti utilizzati, all’uso di sostanze chimiche per i rivestimenti durante il processo produttivo e al consumo di energia dovuto alla polimerizzazione dei materiali plastici.

Le ultime disposizioni rispetto gli arredi interni

Nel nuovo CAM degli arredi interni cambia la classificazione aggiornata e univoca della tipologia che vi rientrano.

Rientrano in queta categoria gli arredi, anche realizzati su misura, come appendiabiti, armadi, arredo scolastico, articoli di arredamento. Non mancano anche scaffalature, scrivanie, sedie, tavoli, armadi, vetrine e pareti interne mobili intese come sistemi di partizione interne non portanti.

Entrano nella categoria anche prodotti con destinazione d’uso domestico come cucine componibili, mobili per camera da letto e quant’altro è parte dell’arredo di una abitazione.

Cosa prevedono i CAM arredo interni

Gli arredi interni quindi devono quindi essere realizzati e prodotti con una stretta attenzione ai dettami dell’economia circolare sia nella scelta dei materiali che nella considerazione dei processi produttivi valutando il ciclo di vita dei singoli componenti.

I CAM valutano quindi il fabbisogno e la possibilità dell’allungamento della vita media dei prodotti in essere ad esempio includendo l’acquisto di prodotti usati ricondizionati oppure il noleggio.

Il ruolo degli imballaggi

Entra in questo CAM anche la considerazione degli imballaggi. Sia rispetto il materiale da cui sono composti sia rispetto la durata di vita dell’imballaggio stesso elemento che risulta essere il 6% dell’impatto ambientale del comparto.

Quindi se il contenuto totale di materiale plastico,  imbottiture incluse, supera il 20% del peso totale del prodotto (escluso, quindi, l’imballaggio), i componenti in materiale plastico devono essere realizzati per almeno il 30% con plastica riciclata o con plastica a base biologica in conformità alla norma tecnica.

Mentre per i componenti in cartone è prevista una soglia minima del 70% di materiale riciclato. La certificazione di conformità spetta a un organismo terzo di valutazione ad esempio valutando una Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD strutturata secondo queste necessità. Questa analisi può essere condotta con l’ausilio delle PCR (Product Category Rules) definite da Program Operator come EPDItaly, promosso da ICMQ che ne è anche unico Program Operator italiano accreditato da Accredia

La seconda, o terza vita, dell’usato

La riparazione o la donazione dei prodotti usati rientra nei nuovi CAM come anche il disassemblaggio non distruttivo allo scopo di riciclare il materiale recuperato.

 

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