La nostra rubrica settimanale sulle realtà di eccellenza nazionale all’estero questa settimana si sofferma anche su alcuni riconoscimenti ottenuti nelle classifiche internazionali

Energia e parità di genere, il primato di Terna

Le aziende energetiche sono anche puramente aziende. Il gestore della rete di trasmissione elettrica nazionale ha confermato la sua presenza all’interno del Gender equality index (Gei) di Bloomberg. L’indice rileva le prestazioni delle aziende nel rispetto della parità di genere e la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica.

Per l’anno 2020 ha implementato i requisiti di idoneità includendo circa 6.000 aziende in 84 paesi e regioni. Di queste ne sono state selezionate 325 da 46 paesi. Gli indici utilizzati per la valutazione sono cinque: leadership femminile e pipeline di talenti, parità di retribuzioni tra uomini e donne, cultura inclusiva, politiche sulle molestie sessuali e marchio a favore delle donne. Nel dettaglio, Terna, grazie al continuo monitoraggio degli indicatori di eguaglianza di genere suggeriti dal Global reporting initiative (Gri) riportati nel proprio Codice etico, ha ottenuto il punteggio di 100/100 grazie ai valori superiori alla media, nelle scelte riguardo la trasparenza e la rendicontazione, sia delle aziende in generale che nel settore di quelle che offrono servizi pubblici.

L’orgoglio di Luigi Ferraris, ad di Terna, per il confermato riconoscimento: “Sono molto soddisfatto di questa conferma nel Bloomberg Gei che riconosce l’importanza e l’attenzione che Terna attribuisce alla parità di genere come tassello fondamentale di una gestione sostenibile”. L’attenzione verso l’uguaglianza di genere è confermato dai riconoscimenti “Equal pay & gender pay parity” e “Pro woman brand”.

Intesa Sanpaolo nell’indice Gei

Durante il World economic forum (Web), in corso a Davos, Svizzera in questi giorni, sono stati assegnati alcuni riconoscimenti riguardo la sostenibilità. Il gruppo bancario con sede a Torino ha raccolto il frutto di anni di investimenti dedicati a un approccio sostenibile della propria attività. Le parole di Carlo Messina, Ad e Consigliere delegato di Intesa, riassumono così la soddisfazione e la proiezione futura: “L’ambiente è un tema strategico e prioritario e Intesa Sanpaolo è pronta ad accelerare gli investimenti in green economy, garantendo 50 miliardi per sostenere questo cambiamento. Il nostro impegno verso la sostenibilità sociale e ambientale è reso possibile dai risultati della Banca, una delle più solide e profittevoli in Europa, risultati ottenuti grazie alle 90.000 persone che vi lavorano. Per questo la conferma dell’inserimento nel Gender Equality Index di Bloomberg che valuta le politiche di genere e di conciliazione lavoro-famiglia riveste un particolare significato”. I premi ottenuti: oltre a quello indicato nel titolo, l’inclusione nell’indice Bloomberg Gei per la parità di genere, la banca di Torino si è posizionata al 39° posto, su 7.400 imprese analizzate, nella classifica stilata dalla rivista canadese Corporate knights delle imprese quotate più sostenibili a livello globale, giudicate in base a 21 indicatori in ambito di ambiente, società e governance. Infine, sempre il 21 gennaio scorso, è stato annunciata la scelta di Intesa Sanpaolo, unica banca italiana, nell’elenco che include le 179 imprese, a livello globale, che coniugano la propria attività con la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e il rispetto dell’ambiente.

Prysmian utilizzerà per la prima volta in Brasile la tecnologia steel tube

Dopo lustri di incessanti ricerche nelle tecnologie end to end per le attività di perforazione in acque profonde, l’azienda milanese proietta la sua attività sulle coste brasiliane. Con un comunicato del 23 gennaio scorso, ha dato notizia della stipula di un contratto per la fornitura di circa 60 km di Steel tube umbelical (Stu) con il consorzio Libra. L’infrastruttura sarà posata a circa 180 chilometri a largo da Rio de Janeiro, nelle acque profonde (circa 2 km) nel bacino di Santos, nel campo estrattivo Mero 1. Il progetto, come riportato nel titolo, rappresenta un passo storico nel settore dell’impiantistica carioca in quanto è il primo a utilizzare la tecnologia Stu. Entro il 2021 è previsto l’inizio della produzione di olio combustibile. L’impresa è delineata dalla presenza, all’interno del consorzio Libra, di attori rilevanti a livello globale: Petrobrás con il 40% circa, Shell Brasile (20%), Total (20), Cnpc (10) e Cnooc Ltd (10). L’accordo per la produzione condivisa (Production sharing agreement, Psa, l’acronimo in inglese) sarà cogestito con la brasiliana Ppsa. I tubi saranno in acciaio duplex da ½” di diametro, con una resistenza di 10kpsi, prodotti a Vila Velha, dove l’azienda guidata da Valerio Battista ha un centro di eccellenza dedicato allo sviluppo della tecnologia Stut.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.