L’economia circolare made in Italy arriva nel Golfo Persico e in Serbia

La settimana delle aziende italiane del comparto energia e sostenibilità all'estero

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Foto di Adam Radosavljevic da Pixabay

La rubrica settimanale sulle aziende italiane che operano fuori dai nostri confini, si occupa stavolta di interventi nel Golfo Persico e in Serbia

Saipem rafforza la sua presenza nel Golfo

Il 5 febbraio scorso, l’azienda di S. Donato Milanese ha diffuso un comunicato in cui riportava la notizia del Memorandum of understanding (Mou) siglato con la Gulf petrochemical industries company (Gpic). Il direttore operativo dell’azienda guidata da Stefano Cao, Maurizio Coratella, spiega il significato dell’operazione: “Il Memorandum of Understanding firmato con Gulf Petrochemical Industries Company costituisce una nuova importante opportunità nel percorso di Saipem verso il rafforzamento della propria presenza e delle relazioni in quest’area strategica”. La compagnia Gpic è una associazione di imprese, partecipata dalla saudita Sabic agri-nutrient investments, dalla Gas holding company del Bahrain e dalle Petrochemical industries del Kuwait.

Oggetto del Mou è lo studio di fattibilità di tre progetti: l’incremento della produzione giornaliera di ammoniaca, urea e metanolo in un impianto della Gpic già in attività, per ridurne il consumo di energia tramite l’uso di gas naturale; lo studio di pre-fattibilità per la costruzione di un nuovo mega-impianto dedicato alla produzione di ammoniaca e urea; infine, uno studio per determinare la qualità delle riserve di gas situate a largo della costa occidentale del Bahrain.

Novamont in Serbia per la differenziata

La collaborazione tra Roma e Belgrado nella tutela dell’ambiente, in agricoltura e nella ricerca scientifica e tecnologica, si approfondisce con l’accordo tra il Ministero dell’ambiente serbo e l’azienda con sede a Novara. Dopo la visita del ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Belgrado lo scorso ottobre, alla presenza dell’ambasciatore Carlo Lo Cascio, il ministro Goran Trivan e l’ad di Novamont Catia Bastioli, hanno sottoscritto un accordo per lo sviluppo della raccolta differenziata di rifiuti urbani, industriali e agricoli per produrre bio-plastiche nel territorio dello stato pannonico. Il documento è strutturato in due fasi: la prima, della durata di un lustro, l’azienda di Novara collaborerà alla progettazione di un modello di raccolta di rifiuti urbani e agricoli; il passo successivo sarà rivolto all’eventuale realizzazione di investimenti industriali Il protocollo si inserisce nella cooperazione tra le due sponde dell’Adriatico, utile per un futuro ingresso della Serbia nell’UE. L’Ad spiega così il significato dell’accordo: “Il memorandum che abbiamo firmato oggi è un momento importante per noi, perché crediamo che la bio-economia, così come la immaginiamo e cioè come rigenerazione di territori, vada sviluppata nelle aree locali”.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.