Le imprese tricolori si presentano in Medio Oriente, Francia e Gran Bretagna

Le attività all'estero delle nostre imprese questa settimana vanno in direzione di rinnovabili soluzioni a basso impatto ambientale

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Foto di Werner Heiber su Pixabay.

Le attività all’estero delle nostre imprese questa settimana vanno in direzione di rinnovabili soluzioni a basso impatto ambientale.

Eni e Mubadala Petroleum firmano un protocollo d’intesa per promuovere la transizione energetica

Lo scorso 7 settembre Eni e Mubadala Petroleum, azienda negli Eau, hanno firmato un Memorandum of understanding (Mou). Il protocollo servirà a identificare opportunità di cooperazione nel settore della transizione energetica. Tra le priorità: l’idrogeno e la cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2, in linea con i rispettivi obiettivi di decarbonizzazione. L’ambito della cooperazione spazia dal Medio Oriente al Nord Africa, dal Sud-Est asiatico fino in Europa e in altre regioni di reciproco interesse. Il Memorandum con Mubadala Petroleum segna un ulteriore passo concreto per l’impegno di Eni verso il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. Promuovendo la cooperazione tra i diversi attori del settore e consolidando alleanze per lo sviluppo sostenibile al fine di affrontare assieme la sfida della transizione energetica. L’ad Eni Claudio Descalzi spiega: “L’accordo firmato con Mubadala Petroleum, rappresenta un altro passo verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Eni farà leva su tutte le sue tecnologie proprietarie, focalizzate sulla transizione energetica. Lavoreremo con un partner strategico come Mubadala Petroleum per trovare il modo di raggiungere obiettivi comuni di decarbonizzazione in tutto il mondo”. Mansoor Mohamed Al Hamed, ceo di Mubadala Petroleum, conferma: “Siamo impegnati a fare la nostra parte nella transizione energetica. Ciò include il perseguimento di un portafoglio bilanciato sul gas come ponte verso le energie rinnovabili. Include anche investimenti in innovazione e tecnologia per far progredire la decarbonizzazione e supportare l’evoluzione del settore. Lavorare con i partner per consolidare i progressi che abbiamo già fatto è vitale e non vediamo l’ora di portare avanti questa collaborazione”.

Il percorso di decarbonizzazione di Eni prevede una impronta carbonica zero per le emissioni di Scopo 1 e 2 delle attività upstream entro il 2030. Tutte le attività del gruppo entro il 2040. Si punta al raggiungimento del target net-zero sulle emissioni Ghg lifecycle Scopo 1, 2 e 3 entro il 2050. Ciò sarà ottenuto attraverso la bioraffinazione, l’economia circolare, l’efficienza e le soluzioni digitali, l’aumento della capacità di energie rinnovabili, l’idrogeno blu e verde, i progetti di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio e le iniziative Redd+. Le iniziative recenti includono progetti di cattura e stoccaggio di CO2 nel Regno Unito. Inoltre, consegna di carichi di Gnl a emissioni zero, miglioramento dei servizi di ricarica elettrica in Europa. Infine, nuova capacità di energia solare in Spagna e Francia e progetti di energia rinnovabile in paesi operativi come Norvegia, Kazakistan, Angola e altri.

Prysmian lavora a un progetto in cavo per un nuovo parco eolico flottante a largo delle coste francesi

Il gruppo Prysmian, attore di levatura mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, ha sottoscritto un contratto con la francese Rte (Réseau de Transport d’Électricité). L’accordo ha un valore di circa 30 milioni di euro. Lo scopo è lo sviluppo di un sistema in cavo sottomarino per l’esportazione di energia per il parco eolico offshore flottante di Gruissan, a sud del paese. Socio dell’impresa sarà Asso.subsea, appaltatore specializzato nell’installazione sottomarina. Il gruppo Prysmian si occuperà di progettare, fornire, collegare, collaudare e verificare un cavo sottomarino. Quest’ultimo sarà tripolare per l’esportazione di energia da 66 kV con isolamento in Epr per un totale di 25 km, unitamente ad altri cavi sottomarini dinamici da 66 kV con isolamento in Epr per circa 1 km, che collegheranno la costa alla sottostazione flottante. Il Gruppo fornirà inoltre altri 3 km di cavi da 66 kV con isolamento in Xlpe per il tratto terrestre. Tutti i cavi sottomarini saranno prodotti nel centro di eccellenza del Gruppo a Nordenham (Germania), mentre i cavi terrestri saranno realizzati presso lo stabilimento di Gron (Francia). L’autorizzazione a procedere è attesa per la fine di novembre. Il collaudo è previsto per luglio 2023. Asso.subsea, fornirà i servizi di installazione nell’ambito del progetto. Progetterà e si occuperà di tutte le attività in mare richieste dal progetto. Tra cui: il carico dei cavi, i lavori preliminari relativi alla tratta, l’installazione e la protezione dei cavi e la trivellazione orizzontale controllata (Hdd – Horizontal directional drilling) al punto di approdo.

Myrechemical e Johnson Matthey collaborano per sviluppare la tecnologia waste to methanol

Un nuovo risultato nella roadmap di accelerazione verde del gruppo Maire Tecnimont. MyRechemical, la controllata di NextChem votata alle tecnologie waste-to-chemical, e Johnson Matthey (JM), attore britannico globale nelle tecnologie sostenibili, coopereranno per sviluppare commercialmente la tecnologia “waste-to-methanol” a livello mondiale. Waste-to-methanol è basata sulla conversione chimica di rifiuti urbani non riciclabili. Così da ottenere un gas di sintesi, da cui produrre metanolo. Liberando discariche da rifiuti.

Attraverso la conversione chimica di rifiuti non riciclabili urbani e industriali, prevalentemente plastica e rifiuto secco, l’idrogeno e l’ossido di carbonio in essi contenuti possono essere utilizzati per produrre prodotti chimici più sostenibili. Il metanolo ottenuto da questo processo può essere utilizzato come intermedio per gli additivi low carbon nelle miscele delle benzine e del diesel, sostituendo il componente a base fossile con quello derivante dal riciclo. Altro utilizzo è sfruttarlo come materia prima nell’industria chimica, nelle costruzioni e per le plastiche. Infine, garantisce un’impronta carbonica inferiore, rendendone l’utilizzo sostenibile. Il metanolo è un importante intermedio usato in molti prodotti, quali le resine, le plastiche, isolanti e fibre. Può essere utilizzato come carburante nel settore dei trasporti e può essere un potenziale abilitatore della decarbonizzazione. L’accordo riguarda la tecnologia già collaudata di JM syngas-to-methanol, che trasforma il gas di sintesi utilizzando un processo chimico catalitico affidabile per sviluppare nuovi impianti waste-to-methanol. MyRechemical integrerà la tecnologia syngas-to-methanol di JM nel processo waste-to-chemical con l’obiettivo di commercializzare la tecnologia waste-to-methanol in tutto il mondo.

Pierroberto Folgiero, ad del gruppo Maire Tecnimont e di NextChem, ha sottolineato: “L’alleanza con JM aggiunge un altro importante tassello alla nostra strategia di business. Il metanolo circolare ottenuto dalla tecnologia su cui si basa la partnership con JM può essere utilizzato per carburanti più performanti e a basse emissioni per la mobilità sostenibile, come per esempio nel settore navale, e come prodotto più sostenibile per l’industria chimica. C’è una prospettiva di mercato ampia e promettente per questo prodotto, che può spingere l’industria verso un uso di feedstock più sostenibili che evitano il consumo di risorse naturali. Questa tecnologia, già cantierabile, dà una risposta concreta a questi bisogni”.

John Gordon, direttore generale di Johnson Matthey, ha sottolineato: “Aver unito le forze con MyRechemical per sviluppare tecnologie innovative e sostenibili dimostra il nostro impegno ad affiancare le industrie energetiche e chimiche nella gestione della transizione verso la decarbonizzazione. Feedstock alternativi come i rifiuti urbani giocheranno un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Le soluzioni di processo e i catalizzatori, che possono essere utilizzati per diversi feedstock, sono nella posizione ideale per aiutare gli operatori a ridurre le emissioni di anidride carbonica e raggiungere ambiziosi obiettivi di sostenibilità”.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.