Le aziende italiane dell’energia operano tra Europa, Oriente e Oceania

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

L’ultima rubrica dell’anno vede le nostre aziende partire dall’Europa dirette in Giappone passando per Israele, la penisola araba e Australia

Prysmian group installa i suoi cavi in fibra ottica da 180µm in Germania

Prysmian group, leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, ha completato la prima installazione a livello globale del suo nuovo cavo ottico “Sirocco extreme” per il fornitore di servizi pubblici Stadtwerke landau a.d. isar. Sirocco extreme è il primo cavo in fibra ottica da 180µm disponibile sul mercato e permetterà a un numero elevato di aziende e abitazioni l’accesso alle reti ad alte prestazioni Fttx e 5g. Rispetto alle soluzioni convenzionali, Sirocco extreme consente installazioni più veloci, economiche e sostenibili, e la fibra ottica 180µm di Prysmian è totalmente compatibile per la giunzione con ogni fibra standard. I cavi sono stati installati da Nettec gmbh. Il nuovo cavo di Prysmian combina la tecnologia della fibra insensibile alla piegatura BendbrightXS con la tecnologia Pico-tube, sfrutta 288 fibre e ha un diametro esterno di 6,5 millimetri. La densità di 8,7 fibre per mm2 permette l’installazione del cavo in un microtubo dal diametro interno di 8 mm. “Lo smart-working, la didattica a distanza e l’aumento delle attività di streaming online durante la pandemia di Covid-19 hanno portato ad un aumento significativo del traffico dati su Internet. L’incremento della digitalizzazione implica che i volumi di dati continueranno ad aumentare anche dopo la pandemia. Reti in fibra ottica sicure e performanti saranno in grado di ridurre il rischio di futuri colli di bottiglia nella trasmissione dei dati”, spiega Toni Bosch, VP Telecom solutions di Prysmian Group. “L’aspetto più critico per molte città e comunità nell’estensione delle loro reti ottiche è il costo. I condotti esistenti spesso non hanno molto spazio a disposizione per fibre aggiuntive, e le conseguenti opere civili comportano un aumento di costi e dissesti. Per affrontare questo problema, offriamo la gamma di prodotti Sirocco extreme estremamente compatta e flessibile”.

I cavi Sirocco extreme sono disponibili con numero di fibre da 96 a 522, ed un diametro esterno tra i 4.5 e i 7.5 millimetri. I prodotti rispondono agli standard internazionali per quanto riguarda le prestazioni ottiche e meccaniche.

Ansaldo energia partecipa la transizione energetica in Polonia

Allineata alle esigenze poste dal Coal phase out dell’Unione europea, che prevede, per rimanere all’interno dell’accordo sul clima di Parigi, lo spegnimento di almeno un quarto degli impianti a carbone entro la fine del 2020 e di un altro 47% entro il 2025, Varsavia continua la marcia verso l’utilizzo di fonti meno impattanti per l’ambiente nella produzione di energia. In questo processo Ansaldo energia si è aggiudicata un contratto per la fornitura di una turbina a gas AE64.3A da 80 MW e il relativo contratto di manutenzione per un valore di circa 50 milioni di euro, con Synthos, azienda chimica di riferimento nella produzione di gomme e polimeri. La turbina verrà installata nello stabilimento di Oswiecim, al posto di un vecchio impianto alimentato a carbone e produrrà elettricità e vapore per il teleriscaldamento. La turbina fa parte di una struttura a ciclo combinato ed è stata scelta per le caratteristiche di adattabilità e affidabilità.

Fincantieri costruirà un naviglio posacavi per l’olandese Van Oord

Vard, azienda attiva nella cantieristica navale parte della galassia Fincantieri, ha vinto una gara per l’assegnazione di un contrato relativo alla costruzione di una nave adibita alla posa di cavi sottomarini per la Van Oord. L’imbarcazione verrà utilizzata prevalentemente per il trasporto, la posa e la messa in opera di cavi sottomarini necessari alla costruzione ed all’operatività di impianti eolici a largo, anche in considerazione dei rilevanti interessi acquisiti in tale comparto dalla committente Van Oord divenuta nello scorso ottobre azionista della società Saare wind energy. La nave avrà dimensioni di 130 metri di lunghezza per 28 metri di larghezza, sarà idonea a utilizzare le tecnologie più recenti al fine di ridurre al massimo l’impronta carbonica per rispettare i criteri di sostenibilità più stringenti. Il sistema operativo della nave sarà anch’esso particolarmente evoluto, grazie all’incremento della capacità di trasporto dei cavi (fino a 8.000 tonnellate) ed alla presenza di due postazioni per il deposito dei cavi (definiticable carousel“). La nave sarà inoltre capace di installare direttamente cavi ad alto voltaggio e di predisporre da bordo i solchi ove vengono posti i tubi adibiti a contenere cavi elettrici.

Maire tecnimont produrrà con la giapponese Jfe engineering carburanti avanzati a basso impatto carbonico

Il gruppo Maire tecnimont, tramite la divisione dedicata allo sviluppo di progetti e tecnologie per la transizione energetica Nextchem, il 22 dicembre scorso ha siglato un accordo con la nipponica Jfe engineering corporation, braccio ingegneristico operativo del gruppo Jfe, un accordo proiettato allo sviluppo congiunto di un modello che vede nei rifiuti una risorsa per la produzione di carburanti avanzati, idrogeno, fertilizzanti e prodotti chimici low carbon. L’ad di Nextchem e Maire tecnimont Pierroberto Folgiero, spiega così le ragioni di questa collaborazione: “Il riuso del carbonio e dell’idrogeno contenuto nei rifiuti permette di ridurre il ricorso a fonti fossili per la produzione di carburanti e prodotti essenziali. La collaborazione tra Nextchem e Jfe engineering corporation valorizza il know-how dei due gruppi. Nextchem persegue l’obiettivo di ampliare la sua offerta al mercato globale di soluzioni tecnologiche per la transizione energetica e l’economia circolare, stimolandone la domanda. La nostra piattaforma tecnologica Waste to chemical è solida, referenziata, immediatamente cantierabile e profittevole; è la nostra risposta al percorso obbligato e virtuoso verso un’economia a basse emissioni di carbonio, al problema di dipendenza di molti paesi dall’estero per alcuni prodotti base dell’industria chimica e anche al problema mondiale del recupero di frazioni di rifiuti ad oggi non riciclabili”. L’alleanza tra le due società consentirà la valorizzazione integrata delle tecnologie impiantistiche del gruppo Jfe e del gruppo Maire tecnimont per la realizzazione di progetti Waste to chemical partendo dall’analisi di fattibilità tecno-economica fino alla costruzione chiavi in mano, includendo anche la formazione altamente qualificata del personale presso gli impianti di riferimento di Jfe in Giappone.

Il gruppo israeliano Haifa sceglie Saipem per costruire un impianto destinato a produrre ammoniaca

Dopo un’impegnativa selezione durata due anni, Saipem è riuscita a spuntarla tra quattro partecipanti: il 23 dicembre scorso l’ad del gruppo Haifa, Motti Levin, insieme al membro del consiglio di amministrazione del Gruppo responsabile del progetto Eli Abramov, ha firmato un contratto per la costruzione di un impianto per la produzione di ammoniaca con l’ad di Saipem Stefano Cao e con Maurizio Coratella, Coo della divisione E&c onshore di Saipem. La costruzione dell’impianto è un ulteriore passo verso la realizzazione del piano di espansione e investimento del gruppo Haifa finalizzato a raddoppiare la capacità produttiva dello stabilimento “Haifa Negev” a Mishor Rotem, come previsto dal Governo di Israele. Il progetto favorirà la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro nel Negev, favorendo l’occupazione nel distretto. Motti Levin, ad del gruppo Haifa, spiega le ragioni di questa scelta: “Si tratta di una mossa strategica che rafforza la posizione del Gruppo Haifa come leader mondiale nella produzione e fornitura di nutrienti per le piante nel mondo dell’agricoltura di precisione. Contribuirà all’aumento dei rendimenti agricoli mantenendo l’equilibrio ecologico. L’autoproduzione di ammoniaca consentirà una fornitura continua, stabile e indipendente della principale materia prima utilizzata dal Gruppo Haifa nel processo di produzione dei prodotti di punta di alta qualità dell’azienda”. La scelta dell’azienda di S. Donato Milanese è stata facilitata dalla sua esperienza nella costruzione di questo tipo di impianti a livello globale, grazie alla tecnologia Haldor Topsoe che soddisfa i più alti standard del settore in termini di affidabilità, efficienza, sicurezza e tutela ambientale. Maurizio Coratella, Coo della divisione E&c onshore di Saipem, conferma: “Questo nuovo progetto rafforza il ruolo di primo piano di Saipem nella costruzione di impianti di fertilizzante grazie alle sue capacità e tecnologie esclusive e alla sua storica relazione con Haldor Topsoe A/S nell’industria dell’ammoniaca. L’assegnazione di questo contratto conferma la focalizzazione di Saipem sulla transizione energetica e, nel contempo, la presenza in un’area molto dinamica e dalle grandi potenzialità. Siamo impegnati nella realizzazione di questo importante progetto in collaborazione con il nostro nuovo cliente”. L’impianto fornirà una quantità costante, sicura e continuativa di ammoniaca, utilizzata come materia prima essenziale per la produzione di fertilizzante a base di nitrato di potassio. Il gruppo Haifa prevede di utilizzare direttamente la maggior parte della capacità produttiva dell’impianto, mentre il resto sarà messo a disposizione di clienti in Israele per la vasta gamma d’uso dell’ammoniaca. L’investimento previsto per la realizzazione dell’impianto è pari a oltre 200 milioni di USD, con una produzione attesa di circa 100.000 tonnellate di ammoniaca all’anno.

Eni si aggiudica un’altra concessione a largo di Abu Dhabi

Abu Dhabi national oil company (Adnoc) ha assegnato la concessione dei diritti di esplorazione per il Blocco esplorativo 3, situato nell’offshore nord-occidentale dell’Emirato di Abu Dhabi, a un consorzio guidato da Eni (con una quota del 70% e il ruolo di operatore) insieme alla thailandese Pttep (con il restante 30%). L’impegno economico del consorzio è previsto essere di 412 milioni di dollari per le operazioni di trivellazione ed esplorazione necessarie a valutare le riserve di olio e gas nell’area della concessione (circa 11.660 km2, la più estesa mai assegnata da Adnoc). La fase esplorativa avrà una durata massima di 9 anni e in caso di esito positivo i termini della concessione potranno essere estesi a 35 anni per le fasi di sviluppo e produzione del giacimento in partenariato con Adnoc.

Saipem in Australia per produrre urea

Il 30 dicembre scorso Saipem, alla guida di un’associazione paritetica con Clough, ha trovato un’intesa con Perdaman chemical and fertilizers pty ltd per sviluppare il progetto Burrup.  urea tramite un contratto Epc (Engineering, procurement and construction). Il contratto prevede lo sviluppo di uno stabilimento di fertilizzanti a base di urea che si svilupperà nell’area industriale di Burrup, a circa 20 km a nord-ovest di Karratha, sulla costa australiana occidentale. L’accordo fa seguito agli Heads of agreement firmati nel luglio del 2020. Il contratto è soggetto a Full notice to proceed da emettersi da parte di Perdaman Industries. L’ambito di attività comprende l’ingegneria, la fornitura di attrezzature e materiali, la costruzione, la premessa in servizio e la messa in servizio per l’esecuzione di un impianto di fertilizzanti urea con una capacità di 2,14 milioni di tonnellate di urea all’anno, tra cui un impianto di trattamento delle acque, una centrale elettrica (da oltre 100 MW), nonché impianti di stoccaggio, carico e scarico dell’urea. Stefano Cao, ad di Saipem, esprime così la soddisfazione per l’accordo firmato: “Abbiamo raggiunto l’accordo per un importante e strategico contratto Epc. Ci congratuliamo con Perdaman industries per il risultato e siamo grati per la fiducia dimostrata nei confronti della joint venture Saipem/Clough. Questo progetto, uno degli impianti di urea più grandi ed efficienti dal punto di vista ambientale al mondo, rafforzerà il nostro ruolo di leadership nel mercato della monetizzazione del gas e contribuirà a diversificare ulteriormente la nostra impronta geografica in un Paese leader nella decarbonizzazione”. La joint venture tra Saipem e Clough collaborerà con Haldor Topsoe, fornitore leader che utilizza SynCOR™, una propria tecnologia avanzata, per costruire il più grande impianto di ammoniaca di linea singola al mondo, mentre la tecnologia Snamprogetti urea, di proprietà di Saipem, sarà utilizzata per la produzione di urea. Questa collaborazione a livello di tecnologia garantisce una produzione all’avanguardia di ammoniaca e urea con ridotte emissioni di carbonio e alta efficienza energetica. Il valore complessivo del contratto è di circa 2,4 miliardi di dollari, di cui circa la metà in quota Saipem.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.