Cresce l’energia sostenibile in Italia

Cresce l’energia sostenibile nel nostro paese grazie agli investimenti di BayWa r.e. con parchi eolici in Campania e Puglia. Mentre Brenmiller Energy collabora con Enel per l’accumulo di energia in Toscana.

rinnovabili
Foto di Pixabay

BayWa r.e. completa i parchi eolici nel nostro meridione

BayWa r.e, multinazionale tedesca attiva nelle energie rinnovabili, ha completato i parchi eolici di Serralonga (AV) e di San Paolo di Civitate (FG).

Il parco di Serralonga, nel comune di Lacedonia, è stato realizzato grazie a una collaborazione tra BayWa r.e, con una quota del 52% e Nisida, del gruppo De Vizia.

L’infrastruttura di Serralonga è infatti composto da 11 turbine Vestas V136 e 1 turbina Vestas V117.

Per un totale di 50,5 MW di potenza installata. Fornirà elettricità a circa 45.000 famiglie.

Il costo totale del finanziamento di questo progetto è di oltre 63 milioni di euro.

La NORD/LB Norddeutsche Landesbank BayWa r.e partecipa anche il progetto San Paolo, che è stato finanziato per 25,4 m€ oltre a 4m€ di equity di BayWa r.e.

Il parco di San Paolo di Civitate è invece composto da 1 turbina Vestas V126 e 4 Vestas V136 per un totale di 20 MW di potenza istallata. Fornirà energia a 15.900 famiglie.

Alessandra Toschi, ad BayWa r.e. Italia, spiega: “Siamo felici che i progetti Serralonga e San Paolo siano stati completati e che questi parchi si aggiungano alla potenza complessiva di rinnovabili installata in Italia. Contribuendo a superare la soglia dei 60 GW installati”.

Enel e Brenmiller Energy realizzano in toscana un innovativo sistema di accumulo

Lo scorso 4 novembre il gruppo Enel e l’israeliana Brenmiller Energy Ltd hanno inaugurato un innovativo impianto di accumulo sostenibile di energia in Toscana, a Santa Barbara nel comune di Cavriglia (AR).

L’infrastruttura, realizzata nel sito toscano, rappresenta un sistema innovativo di accumulo termico. Completamente sostenibile e in grado di accelerare la transizione energetica. Fa parte del progetto TES (Thermal Energy Storage).

L’integrazione del TES con l’impianto esistente ha infatti permesso a Enel e Brenmiller di validare la tecnologia in condizioni operative sfidanti e su grande scala.

L’impianto permette inoltre una riduzione dei tempi di avviamento dell’impianto e una maggiore velocità nelle variazioni di carico. Promuovendo anche le prestazioni necessarie per permettere una crescente penetrazione delle rinnovabili.

Il sistema potrà così essere impiegato per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dalle fonti rinnovabili sotto forma di calore.

Per poi offrire servizi di decarbonizzazione a clienti industriali e per integrare soluzioni di accumulo di lunga durata con gli impianti rinnovabili.

Brenmiller Energy ha sviluppato la tecnologia in Israele e ha fornito il sistema di accumulo.

Enel invece ha integrato il sistema con l’impianto di Santa Barbara e ha contribuito a validarne le prestazioni in ambiente reale.

La tecnologia TES utilizza un processo di carica e scarica in due fasi per fornire energia termica.

Nella fase di carica, il vapore generato dall’impianto di Santa Barbara passa attraverso tubi per riscaldare rocce frammentate adiacenti. In quella di scarica, il calore accumulato viene rilasciato per scaldare l’acqua in pressione e generare vapore per produrre elettricità.

Il sistema ha così la capacità di immagazzinare fino a circa 24 MWh di calore pulito a una temperatura di circa 550°C per 5 ore. Conuna significativa resilienza all’impianto.

Salvatore Bernabei, direttore Enel Green Power e Thermal Generation, dichiara: “Flessibilità e adeguatezza sono due componenti fondamentali di un sistema elettrico efficiente ed affidabile”.

Ernesto Ciorra, direttore Innovability® di Enel, conferma: “Questa soluzione permette di rendere più affidabili, flessibili e resilienti le rinnovabili e può essere utilizzata per decarbonizzare settori che necessitano di calore ad alte temperature”.

Avi Brenmiller, presidente e ad Brenmiller Energy, conclude: “Il nostro sistema TES presso la centrale Enel di Santa Barbara, in Toscana, è il primo di questo tipo con un accumulo di energia termica su scala utility e offre agli utenti commerciali e industriali una strada percorribile verso la decarbonizzazione”.

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