Rifiuti Trash CassonettiCoinvolgere tutti i soggetti interessati dal ciclo dei rifiuti, nel processo che porterà a definire i criteri per la determinazione delle tariffe del settore”. E’ con questi obiettivi che l’Arera, come si legge in una nota, ha dato il via alle consultazioni sugli orientamenti dell’Autorità nel settore rifiuti relativi al primo metodo tariffario e agli obblighi di trasparenza verso gli utenti da applicare in tutta Italia. In questo modo si vuole favorire “la trasparenza verso gli utenti e l’Autorità, l’efficienza e la selettività negli obiettivi da perseguire, introducendo misure che rafforzino la coerenza e la corretta allocazione degli incentivi nelle diverse fasi della filiera”. I soggetti interessati possono far pervenire all’Autorità le loro osservazioni e le loro proposte entro il 16 settembre 2019.

Qualità del servizio e trasparenza

Il metodo tariffario sarà basato su variazioni che riguarderanno sia la qualità e alla modifica del periodo gestionale. Sul sito dei diversi gestori dovrà essere messa a disposizione la Carta della qualità dei servizi e saranno introdotti specifici obblighi in materia di trasparenza dei documenti di riscossione della tariffa. Questo materiale dovrà essere chiaro e completo.

Aprire il confronto con gli stakeholder

“Questa fase di consultazione sul primo metodo tariffario dedicato ai rifiuti apre il confronto con tutti gli stakeholder” afferma il presidente Stefano Besseghini “all’insegna della trasparenza sui costi complessivi e della regolazione dei corrispettivi. Come abbiamo dichiarato nel Quadro Strategico 2019-2021, l’obiettivo per i rifiuti è una costruzione regolatoria asimmetrica, che tenga conto delle notevoli differenze esistenti sul territorio. È anche per garantire un confronto su queste differenze che ARERA ha deciso l’istituzione di un tavolo permanente con Regioni ed Autonomie locali”.

Nel dco 351/2019/R/rif  le caratteristiche del metodo tariffario

Ma entriamo più in dettaglio. Il documento dell’Arera che affronta le  caratteristiche del nuovo metodo tariffario è il dco 351/2019/R/rif. Nel testo si descrivono le modalità con cui saranno rideterminati, in una logica di gradualità e secondo criteri di efficienza, i costi riconosciuti per il biennio in corso 2018-2019 e definiti i criteri per i corrispettivi TARI da applicare agli utenti nel 2020-2021. Il testo definisce il perimetro della regolazione tariffaria: spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto, riscossione e rapporto con gli utenti, trattamento recupero e smaltimento. Il tutto con l’obiettivo di introdurre nel comparto, in modo analogo a quanto avvenuto per il settore idrico, una metodologia che definisca i criteri per la quantificazione delle tariffe all’interno di una regolazione di carattere asimmetrico, ovvero capace di valutare le diverse condizioni di partenza a livello territoriale, industriale e di governance.

Trasparenza, dco 352/2019/R/rif

Lo schema di dco 352/2019/R/rif affronta invece il tema della trasparenza nel comparto della gestione dei rifiuti. Il testo menziona invece un primo periodo di regolazione dal 1° aprile 2020 al 31 dicembre 2023 per utenti domestici e non (ad eccezione dei Comuni sotto i 5 mila abitanti, per i quali si prevedrà un’applicazione più graduale). ”Per i gestori del servizio, inclusi i Comuni che li gestiscono in economia, diventerà obbligatorio predisporre e pubblicare online la ‘Carta della qualità’ e gli aspetti generali dei servizi – spiega una nota –  gli utenti dovranno poi ricevere nei documenti di riscossione tutti i dati di sintesi sugli importi addebitati e il calcolo della tariffa, le modalità di pagamento, i recapiti e le procedure per i reclami, le informazioni sulle modalità di erogazione del servizio e sul raggiungimento degli obiettivi ambientali”. Misure importanti riguardano anche l’ambito della comunicazione in caso di variazione della tariffa. “Qualsiasi variazione di rilievo nelle condizioni di erogazione del servizio dovrà essere comunicata agli utenti con un largo preavviso e i soggetti coinvolti nella filiera dovranno dialogare tra loro per trasmettere le informazioni richieste agli utenti”, sottolinea l’Arera.

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