stock magazzino
foto pixabay

L’ultimo anno e mezzo, a causa della pandemia, è stato funesto per il settore dell’abbigliamento e del tessile: magazzini colmi di merce invenduta e poi, saldi e promozioni al ribasso per riuscire a venderla.

Risolvere la problematica degli stock di magazzino invenduti e far crescere i margini di guadagno, eliminando i ribassi di fine stagione, questi sono gli obiettivi di alcuni grandi marchi americani come: Gap, Abercrombie & Fitch e Guess.

La nuova strategia operativa

Secondo il Wall Street Journal, sarà questa la strategia finanziaria che i brand metteranno in pratica: contenere i livelli di inventario per per evitare il taglio dei prezzi a gennaio e luglio, come invece accade.

La gestione delle scorte di magazzino

Se in passato non era un aspetto di rilievo, ora l’attenzione alla gestione delle scorte è aumentata. Ciò in seguito sia alla sovrapproduzione precedente alla pandemia, che al blocco delle catene logistiche e distributive a livello globale causate da quest’ultima. I ritardi nella produzione nei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia e l’indisponibilità dei container hanno portato le aziende a preferire il trasporto aereo per le spedizioni. Con un incremento significativo dei costi.

Alcuni grandi nomi del retail hanno quindi optato per il rischio di non avere abbastanza scorte, piuttosto che di disporne in eccedenza.

Scott Lipesky, direttore finanziario Abercrombie dichiara: “Anche se si perderà una vendita qua e là, crediamo che fare di più con meno sia la strategia giusta, perché avere troppo inventario è la cosa più difficile nella vendita al dettaglio”. 

Meno promozioni fanno aumentare le vendite

Durante il secondo trimestre dell’anno scorso, gli stock hanno raggiunto 415,6 milioni di dollari, registrando un calo dell’8% rispetto a un anno prima. Nello stesso periodo, Abercrombie ha raggiunto 864,9 milioni di dollari di vendite nette: la ripresa della domanda le ha fatte aumentare del 24%. Il fatto che il margine lordo dell’azienda sia aumentato di 4,5 punti percentuali, attestandosi al +65,2% rispetto all’anno prima, è stato visto come conseguenza della scelta di effettuare meno vendite promozionali.

Il marchio Guess ha deciso di lavorare sulla sua immagine per migliorarla ed offrire un prodotto di qualità elevata, che sembra aver ripagato. Le vendite, infatti, sono aumentate del 57% nell’ultimo trimestre. Il direttore finanziario afferma che, la scelta di non aver messo in promozione gli articoli, ma anzi di aver aumentato i prezzi per allinearsi ai competitor, ha funzionato come spinta per il cliente, che così si vede ad acquistare sulla base di un articolo che piace e non di una promozione. Prendendo a riferimento il periodo pre-pandemia, il margine lordo della società è aumentato di circa 8 punti percentuali dal 2019 (al 46,8%).

Intelligenza artificiale per gestire gli inventari

Il direttore finanziario della Gap, Katrina O’Connell, dichiara che l’azienda sta impiegando strumenti digitali e intelligenza artificiale per gestire gli inventari, al fine di essere sempre più precisi su quali prodotti rendere disponibili e in quali negozi. 

Riuscire a prevedere la domanda di taglie e colori permetterà di fare delle previsioni per le stagioni sempre più puntuali, in base al comportamento dei clienti. Inoltre, aumenterà la capacità di anticipare le loro esigenze, oltre che avanzare raccomandazioni sul numero e tipo di prodotti che ogni singolo punto vendita dovrebbe esporre. 

Gap ha lavorato per ridurre il suo stock e le promozioni, con degli sconti non “di massa”, ma fidelizzati. Il margine lordo dell’azienda è aumentato di 4,4 punti percentuali dal secondo trimestre del 2019 (al 43,3%), in parte in seguito alla scelta di ridurre gli sconti.

Questo tipo di tecnologia è utilissimo anche per permettere in futuro di non produrre in eccesso e quindi immettere nell’ambiente indumenti che poi diventeranno rifiuti tessili, difficili da smaltire.

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