“Nel documento di consultazione dell’Arera dello scorso maggio, il primo che abbia dato un’idea di ambito tariffario per la Regione Sardegna, c’è scritto che solo i sardi devono pagare la metanizzazione. Ma perché se hanno già pagato la metanizzazione nel resto d’Italia?”. Carlo Scarpa, professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Brescia, introduce così il tema del convegno “Il gas naturale per dare nuova energia alla Sardegna: i benefici per comunità e territorio”, organizzato da FB & Associati nella sede di Confindustria Sardegna (Cagliari, 8 luglio). 

Aumento dei costi per i sardi

Prendendo in considerazione il costo medio delle tariffe del gas e considerato che nel Meridione la spesa è maggiore rispetto al resto d’Italia, prosegue Scarpa, se a pagare fossero solo i sardi “spenderebbero il doppio rispetto al consumatore del Sud Italia e il triplo del consumatore italiano medio”. Tenuto conto, precisa il professore, di un consumo annuale pari a 1.400 m3 di gas. Se invece i costi fossero ripartiti sul sistema nazionale, le stime elaborate sulla base della media del costo del gas, dei consumi medi e del numero di abitanti sul territorio nazionale e regionale “parlano di un incremento massimo della bolletta per famiglia di 3,8 euro l’anno”.

Costi e benefici

“L’analisi costi/benefici contenuta nella Sen parlava di un costo di 1 miliardo 300 milioni di euro e di ricadute positive sul territorio pari alla metà dell’investimento iniziale. Inoltre, nella Sen si parlava di 160 milioni di euro l’anno di risparmi dal punto di vista energetico con un orizzonte di 20/30 anni”. Il progetto riguarderà 38 bacini e per 17 Italgas ha già ricevuto le concessioni pubbliche. Sono circa 118 milioni gli investimenti pronti a partire, a detta dell’analisi del Prof. Scarpa. Un’altra via percorribile per portare il gas in tutta l’Isola, “non indispensabile” secondo il docente, è la dorsale gas.

Il metano in Sardegna nel 2019

Il metano, come annunciato dal presidente di Confindustria, Maurizio De Pascale, arriverà in Sardegna già da quest’anno. Il timore della Confederazione è molto elevato sul peso che imprese e cittadini della Regione dovranno sostenere. All’inizio gli allacci saranno pochi, in circa quattro anni si spera che la penetrazione cresca e determini una diminuzione del costo della comodity. Sull’opera, come evidenziato dai rappresentanti dell’amministrazione locale presenti in sala, c’è da fare tanta informazione per superare lo scetticismo dei cittadini. Infine, occorre trovare le giuste forme di compensazione per quei soggetti industriali che hanno concluso i lavori o stanno lavorando alla costruzione di serbatoi locali di gas.

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