mercato energetico europeo

L’aumento dei prezzi di energia e gas dell’ultimo trimestre è diventato insostenibile al punto che Francia e Spagna hanno chiesto congiuntamente dei cambiamenti radicali per il mercato energetico europeo, sia a tutela dei consumatori che per scongiurare un ulteriore aumento dell’inflazione.

Le richieste di riforma da Parigi e Madrid

Francia e Spagna hanno deciso di intervenire in seguito all’impennata dei prezzi del gas, paventando il rischio di una crisi energetica europea alle porte dell’inverno. “Il mercato energetico dell’UE non è adatto a ciò che vogliamo raggiungere”, ha detto Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese, prima della riunione dei ministri delle finanze della zona euro, tenutosi in Lussemburgo lo scorso lunedì, come riportato in un articolo del Financial Times. “É tempo di dare un’occhiata al mercato europeo dell’energia, che ha un grande svantaggio: l’allineamento dei prezzi dell’elettricità con il prezzo del gas. La crisi è ingiusta, inefficiente e costosa per cittadini e imprese”, ha concluso. 

Le Maire e la vice primo ministro spagnola, Nadia Calviño, chiederanno alla Commissione europea una migliore regolamentazione delle scorte di gas naturale e una riforma delle norme europee per ridurre la volatilità dei prezzi.

Il mercato comune europeo dell’energia

Il mercato comune dell’energia è nato negli anni ’90 con lo scopo di liberalizzare l’accesso al mercato ai fornitori di energia. Questo avrebbe dovuto garantire una certa simmetria e armonizzazione dei prezzi lasciando ai governi il pieno controllo sul mix energetico nazionale. 

La posizione spagnola

Già lo scorso luglio, la Spagna ha chiesto un cambiamento del sistema dei prezzi marginali dell’Unione, secondo il quale le tariffe sono stabilite dai prezzi più alti che le reti nazionali sono disposte a pagare. A settembre, ha inoltre chiesto che l’UE adotti un approccio comune riguardante gli acquisti di gas naturale, così da contrastare il potere di mercato dei venditori nonché la realizzazione di riserve strategiche. 

Le sfide europee richiedono una risposta europea”, ha affermato la Calviño in un’intervista al Financial Times prima della riunione. Ha sostenuto che avere una riserva strategica di gas sarebbe “imparare la lezione dalla risposta alla pandemia e dall’acquisto centralizzato di vaccini”.

La strategia spagnola

Calviño ha respinto la sfida delle compagnie elettriche contro il prelievo di 3 miliardi di euro da parte di Madrid. Madrid afferma che i fondi saranno utilizzati per ridurre i prezzi fronteggiati dai consumatori, attualmente elevati a causa del costo del gas. D’altro canto, le utility sono convinte che questa mossa potrebbe scoraggiare gli investimenti verdi e violare il diritto comunitario.

È essenziale che questo aumento dei prezzi all’ingrosso non sia completamente trasferito ai clienti e alle aziende e quindi dobbiamo usare tutti gli strumenti legali possibili per ridurre gli elementi della bolletta energetica”, ha detto Calviño. Ha aggiunto che, il prelievo spagnolo, la maggior parte del quale è già diventato legge, è “assolutamente e completamente conforme alla legislazione dell’UE”.

Le tariffe elettriche pagate da più di un terzo delle famiglie spagnole sono legate agli alti prezzi del mercato spot, perciò la crisi energetica è stata in primo piano nell’agenda politica spagnola. 

La strategia della Commissione europea

Dopo la riunione dell’Eurogruppo, il commissario europeo per l’economia, Paolo Gentiloni, ha detto che Bruxelles presenterà a dicembre un pacchetto di politiche energetiche atte ad esaminare il ruolo del blocco nell’approvvigionamento comune di gas naturale e le opzioni per un maggiore stoccaggio. Gentiloni ha aggiunto che: “Le risposte politiche nazionali dovrebbero essere temporanee e mirate per rispettare il mercato unico e le regole sugli aiuti di Stato”.

La posizione di alcuni leader europei

Gli aumenti dei prezzi hanno allarmato l’Unione, alcuni leader chiedono di riconsiderare i piani di decarbonizzazione che potrebbero far aumentare ulteriormente la pressione sulle famiglie.

I funzionari dell’UE sostengono che gran parte dell’aumento dei prezzi si dissolverà all’inizio del 2022, convinzione che determina una certa resistenza alle richieste di modificare le regole sui prezzi dell’elettricità. Tuttavia, la Commissione a breve pubblicherà un documento che stabilisce quali opzioni hanno i governi per affrontare la crisi.

I funzionari hanno detto al Finacial Times che l’esecutivo europeo stava valutando se le misure del governo spagnolo in risposta agli aumenti dei prezzi fossero in linea con le regole del mercato dell’elettricità e degli aiuti di stato dell’UE. Altra preoccupazione per il mercato energetico deriva dal fatto che il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, si è recato personalmente in Algeria, storicamente il più grande fornitore di gas del Paese, per essere rassicurato sul fatto che la Spagna non avrà problemi in seguito alla chiusura di un gasdotto che passa per il Marocco.

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