L’Iran coinvolto nelle infrastrutture destinate al trasporto di combustibili fossili fino al 2023

L'analisi di Global Data

reti1 30Tra l’inizio di quest’anno e la fine del 2023, il Medio Oriente sarà interessato da un’intensa attività di costruzione di tubature per il trasporto di materie prime fossili. Nonostante le gravi tensioni che caratterizzano le relazioni geopolitiche di Teheran, la repubblica islamica continua a rappresentare un attore imprescindibile nel mercato dei combustibili fossili.

L’analisi di Global Data

Le parole di Adithya Rekha, analista oil e gas presso GlobalData, azienda che opera nell’analisi dei dati, mostrano il ruolo dell’Iran in questa prospettiva: “Un totale di 18 nuove condotte sono previste entrare in attività in Iran entro il 2023. Igatix, Iranian gas trunk line, con i suoi 1.863 km, sarà la tubatura più lunga del paese. Sarà destinata al trasporto di gas naturale e dovrebbe diventare operativa entro il 2022. La National iranian gas codetiene il 100% del valore dell’infrastruttura e ne sarà il gestore”.

I contributi più importanti tra Teheran e Iraq

L’Iran contribuirà per il 43% alla crescita delle infrastrutture destinate al trasporto di combustibili fossili fino al 2023. La quota spettante a Teheran di tutta l’infrastruttura mediorientale è la parte più rilevante dell’intero lotto, per una lunghezza pari a 7.496 km, da completare entro il 2023.

Il secondo contributore sarà l’Iraq, con una lunghezza di tubature pari a 3.775 km, di cui sono rimasti da implementare gli ultimi 400 km. 1.700 km della lunghezza totale sono relativi alla condotta Basra-aqaba gas, un tratto di gasdotto onshore di cui è prevista l’entrata in funzione entro il 2023.

Chiude il podio l’Arabia Saudita, con una lunghezza di nuove condutture pari a circa 1.825 km, suddivisi in 9 impianti, di cui 1.725 già progettate e saranno completate entro il 2023. La porzione più lunga sarà quella relativa ad Haradh-Hawiyah gas, con una lunghezza di 450 km, anche questa servirà a trasportare gas naturale onshore dal 2021.

Possibile nuova stabilità e riduzione dei prezzi

Le informazioni di cui si ha contezza non parlano di costi, ma comparandole con opere simili è possibile immaginare un esborso di miliardi di dollari. Nonostante la transizione verso le energie da fonte rinnovabile marci a ritmi incalzanti, paesi che hanno nei combustibili fossili la principale fonte di reddito continuano a investire nel settore. Forse questa competizione porterà ad una riduzione dei prezzi e una maggiore stabilità nei paesi coinvolti.

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