Inaugurato il National Biodiversity Future Center

I temi dei quattro spoke sono: Mare, Terra, Ambienti urbanizzati e Salute, Comunicazione e Impatto. La sede centrale è Palermo.

National Biodiversity Future CenterIn occasione della Giornata mondiale della biodiversità che oggi festeggia il trentennale della sua istituzione, è stato presentato a Castelporziano, il National Biodiversity Future Center (NBFC).

Si tratta del primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità. E’ coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e vede la partecipazione di 49 partner, tra università, centri di ricerca, fondazioni e imprese.

“Il National Biodiversity Future Center coordinato dal Cnr, contribuisce a monitorare, preservare e ripristinare gli ecosistemi terrestri, marini e urbani della Penisola e del Mediterraneo, aiutando a valorizzare la biodiversità e a renderla un elemento centrale su cui fondare lo sviluppo sostenibile”, ha dichiarato la presidente del consiglio nazionale delle ricerche, Maria Chiara Carrozza.

I rami di sviluppo del National Biodiversity Future Center

NBFC è stato concepito seguendo il modello Hub & Spoke, un sistema di gestione e sviluppo delle reti nel quale le connessioni si realizzano – usando per analogia un’espressione riferita alla ruota della bicicletta – dallo spoke (raggio) verso l’hub (perno centrale) e viceversa”, ha aggiunto il presidente di NBFC, Luigi Fiorentino. “Dall’hub centrale, con sede presso l’Università degli Studi di Palermo, si dipartono così 8 raggi (spoke) dedicati alle problematiche legate al mare, alla terra e acqua dolce, alle aree urbane e alle ricadute sulla società, ciascuno dei quali comprende diversi partner affiliati (università, enti pubblici di ricerca e società private). Ogni area di interesse prevede due nodi incaricati del monitoraggio dell’ambiente e dello studio di soluzioni, affidate al Cnr e alle più prestigiose Università italiane”.

Come viene finanziato e chi vi prende parte

Istituito e finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza si tratta di uno dei cinque centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera.

Il progetto gode di un finanziamento di 320 milioni di euro per tre anni, dal 2023 al 2025, e il coinvolgimento di 2000 ricercatori, la metà dei quali  donne. I bandi rivolti all’esterno del network coinvolgeranno anche altri soggetti, nel segno della massima inclusività.

I temi dei quattro spoke sono: Mare, Terra, Ambienti urbanizzati e Salute, Comunicazione e Impatto. La sede centrale è Palermo.

La biodiversità un patrimonio disponibile per tutti i ricercatori

Il centro di ricerca metterà a sistema tutte le ricerche italiane sulla biodiversità e le istituzioni già impegnate sul territorio (parchi, riserve, aree marine protette, associazioni ambientaliste, comunità e reti locali), lasciando in eredità, nel 2026, progetti che possano proseguire autonomamente.

Saranno create reti di collegamento tra la comunità scientifica, le amministrazioni nazionali e locali, il mondo imprenditoriale e i territori. Saranno sviluppate nuove tecnologie per migliorare la ricerca, creando nuove opportunità di lavoro e formando, come prevede il Pnrr, una nuova classe di ricercatori, cioè gli scienziati di domani.

Il Consorzio potrà anche mettere in atto azioni concrete.

Verrà infine istituito il Biodiversity Science Gateway, in cui tutti i dati scientifici raccolti dal NBFC, e organizzati attorno alle quattro piattaforme tematiche, saranno infatti resi disponibili alla comunità scientifica in open access. Si tratta di una grande infrastruttura virtuale, che si appoggerà ad alcune sedi fisiche in Italia e alla nave oceanografica “Gaia Blu” del Cnr.

Gli obiettivi dei quattro spoke del centro 

  • Mare: le azioni di mappatura e monitoraggio per preservare la biodiversità e il funzionamento dei sistemi marini. E le soluzioni per invertire la perdita di biodiversità marina e gestire le risorse marine in modo sostenibile.
  • Terra: monitorando dalla biodiversità terrestre all’acqua dolce e la sua evoluzione. Dalla tassonomia alla genomica e alla citizen science. Si guarderà anche alle funzioni dell’ecosistema terrestre, ai servizi e alle soluzioni.
  • Ambienti urbanizzati e Salute: interessa lo studio della biodiversità urbana. Si interesserà anche di biodiversità in relazione al benessere urbano.
  • Comunicazione e Impatto: qui si parla di impatto della biodiversità sulla società. I due indirizzi sono: Comunicazione, educazione, impatto sociale e musei naturalistici. Innovazione aperta sulla biodiversità e allo sviluppo delle tecnologie abilitanti.
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