riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabiliLe associazioni del settore riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili si mostrano soddisfatte per l’adozione delle nuove misure che promuovono ulteriormente le FER nell’Heating & Cooling al 2030 contenute nella relazione sulla revisione della direttiva sulle energie rinnovabili, votata oggi dalla commissione ITRE (industria, ricerca ed energia) del Parlamento Europeo (articolo 23). A destare qualche perplessità è, invece, l’assenza di obblighi vincolanti per gli Stati Membri. 

L’introduzione di obblighi vincolanti – secondo le associazioni AEBIOM (Associazione Europea del comparto biomasse), EGEC (Associazione Europea per l’energia geotermica) e Solar Heat Europe , – avrebbe, infatti, assicurato un contesto migliore per sbloccare il potenziale del comparto rinnovabili per il raffrescamento e riscaldamento in Europa, creando un mercato forte per le diverse tecnologie e assicurando la leadership globale dell’UE nel settore”.

Tuttavia, sottolineano le associazioni in una nota, l’assenza di vincoli potrebbe in parte essere mitigata dalle disposizioni per segnalare i progressi compiuti per raggiungere i diversi obiettivi sul fronte FER nel comparto, fissati dall’articolo. Questi provvedimenti “potrebbero in parte compensare la mancanza di un obiettivo vincolante, fornendo all’industria informazioni e prospettive sufficienti per gli investimenti e stabilendo la responsabilità per gli Stati membri”.

Sfruttare le sinergie tra efficienza, innovazione tecnologica e politiche mirate

Il voto del Parlamento Europeo sulle direttive su rinnovabili ed efficienza energetica mette il settore del riscaldamento e del raffreddamento sulla buona strada per abbandonare i combustibili fossili. Decarbonizzare il comparto è un obiettivo che può essere raggiunto solo sfruttando le sinergie tra efficienza energetica e politiche rinnovabili in termini di azioni, tecnologie e misure ambiziose”, afferma in una nota Philippe Dumas, Segretario generale dell’EGEC (Associazione Erupea per l’energia geotermica)

L’edilizia consuma il 40% di energia in UE

Il settore edilizio rappresenta circa il 40% del consumo energetico totale dell’UE e la maggior parte di questo consumo è legato al riscaldamento. Affrontare la questione è essenziale per una completa decarbonizzazione delle nostre economie. Accogliamo caldamente l’approccio costruttivo sulla promozione delle energie rinnovabili nei nuovi edifici presi oggi dal Parlamento Europeo”, afferma nella nota Pedro Dias, Segretario generale di Solar Heat.

Parlamento Europeo ha compreso importanza del settore H&C

Questo voto mostra che il Parlamento Europeo ha compreso l’importanza del settore H&C, un comparto essenziale su cui intervenire per raggiungere i nostri obiettivi climatici a lungo termine. Speriamo che il Consiglio segua questo approccio e riconosca i vantaggi economici e ambientali alla base della decarbonizzazione del settore H&C”, afferma Jean-Marc Jossart, Segretario generale dell’AEBIOM (Associazione Europea del comparto biomasse).

Leggi l’approfondimento su e7 del 25 ottobre “Refrigerazione e climatizzazione al palo”

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