Storage, l’ultimo pezzo del “puzzle” è il metallo liquido

batteriaSi chiama Ambri ed è il progetto lanciato dal prof. Don Sadoway del MIT che punta alla realizzazione di una nuova batteria a metallo liquido per immagazzinare le risorse rinnovabili.

Partito nel 2010, grazie al supporto del più famoso programmatore statunitense Bill Gates e della società francese Total, Ambri vuole risolvere il problema dello storage delle fonti stocastiche.

Il dispositivo sul quale si sta lavorando è strutturato secondo una base formata da una cella cubica composta da tre strati liquidi: il metallo liquido a bassa densità, che galleggia, quello ad alta densità, che precipita sul fondo, e lo strato di sale che si frappone in mezzo.

I vantaggi promessi dalla nuova batteria sono l’uso di materiali abbondanti in natura e poco costosi e la resistenza – dopo 10 anni di utilizzo la capacità del dispositivo dovrebbe essere del 99.5% – che consente ingenti risparmi per la manutenzione. Ideale per lo storage di grandi quantità di energia, presenta un costo specifico per kWh e costituisce un sistema di accumulo efficiente.

Il progetto, che oggi conta oltre 40 impiegati ed è guidato dal CEO Phil Giudice, è sostenuto dalla Koshla Ventures. Il prossimo anno le batterie dovrebbero essere consegnate a tre clienti per condurre progetti pilota con grande soddisfazione del prof. Sadoway che affermi “Se si continua lungo la strada intrapresa, nell’arco di dieci anni questa tecnologia potrebbe cambiare il mondo. È questo l’ultimo pezzo del puzzle”.

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