Opendata: le fondamenta dello smart building

wordle-4-transparency-camp20101L’assenza di informazione o il suo eccesso possono essere entrambe causa di nuovi consumi e nuovi sprechi. E’ la comprensione dell’informazione e del suo valore a rappresentare uno strumento di cambiamento della realtà, delle scelte e dei comportamenti. Ne consegue che l’open data deve generare intelligenza del dato e che l’intelligenza del dato deve a sua volta generare nuovo bisogno di open data” (M.F.F.).

Mauro Brolis (responsabile della divisione energia di Finlombarda) prende in prestito le parole di un suo omonimo per spiegare quali siano, secondo lui, le fondamenta dello smart efficiency building e perché. “La conoscenza aperta al confronto è la base per la realizzazione di un edificio che sia davvero intelligente” spiega il responsabile nel corso della sessione dedicata a questo tema nell’ambito del III Smart Grid International Forum, l’evento biennale organizzato lunedì scorso a Roma da Gruppo Italia Energia. Rimanendo fedele a questa visione, Finlombarda ha messo a disposizione in formato opendata le informazioni registrate all’interno degli Attestati di Prestazione Energetica depositati nel Catasto Energetico Edifici Regionale (Ceer). “L’opendata del Cened (Certificazione Energetica degli Edifici) l’8° dataset più scaricato negli ultimi 3 mesi – prosegue Brolis – questo dimostra il grande interesse, soprattutto di natura commerciale, che ruota attorno all’edificio. Ora bisogna abbinare all’opendata la ‘business intelligence’: la palla passa alle imprese del settore”. Da parte sua la pubblica amministrazione, sottolinea il rappresentante della finanziaria lombarda, dovrebbe riflettere sull’opportunità (o forse necessità?) di inserire degli standard minimi all’interno degli iter autorizzativi per i progetti edili.

La presentazione di Brolis.

“La possibilità di condividere e confrontare dei dati che, ammettiamolo, non sono poi così ‘sensibili’ è un passo importantissimo – sottolinea Tullio Fanelli, dirigente Enea e moderatore della tavola – che consente di ampliare e ottimizzare l’offerta di servizi di efficienza energetica. Si tratta di informazioni che contengono importanti elementi per fornire un riferimento di spesa per il settore” (guarda l’intervista video sull’ultimo numero di e7 ).

“Di fronte a esempi di eccellenza come questo – osserva Romano Stasi di AbiLab riferendosi a Finlombarda – l’auspicio è che si diffondano al più presto a livello nazionale. Credo che sia un grande elemento di innovazione che può aiutare a superare alcuni ostacoli, soprattutto negli iter amministrativi. Quando i percorsi sono chiari – prosegue – la burocrazia sia annulla. Abbiamo bisogno di creare procedure standard omogenee per tutto il Paese”. Cosa pensano le banche dell’efficienza? Quale ruolo giocano per il settore? Abbiamo chiesto a Stasi di riassumerci il suo intervento alla tavola rotonda. Guarda il video

http://youtu.be/aI36GPtBNRA

Alla base dell’informazione chiara e condivisa, però, ci deve essere una misurazione affidabile e basata su criteri scientifici. Guarda l’intervento di Vito Fernicola (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) che ha portato allo Smart Grid International Forum la sua “valigetta del certificatore energetico”.

http://youtu.be/UacfnqfQdfk

Infine, la parola alle imprese con l’intervento di Stefano Bianchi di Anie Building (Confindustria Anie): “Se vogliono sopravvivere alla crisi e vincere la partita dell’innovazione le imprese italiane devono abbandonare la loro dimensione, spesso familiare, e fare massa critica”. Guarda la sintesi dell’intervento.

http://youtu.be/dxF309ADVJ8

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Giornalista specializzata nel settore energia, attualmente all'ARERA