ISPRA lancia il report sui dati ambientali

ISPRA ambienteL’inquinamento atmosferico è a prima preoccupazione in campo ambientale dei cittadini europei. Per quelli italiani, in particolare, l’informazione su questi temi è tra le misure più efficaci per affrontare le problematiche di settore. Sono alcuni dei dati contenuti nell’Annuario dei dati ambientali pubblicato dall’ISPRA, che nell’edizione 2015 contiene anche quelle dei due anni precedenti.

Tra le informazioni di maggiore interesse contenute nel report, si apprende che nel 2014 i trasporti  sono stati responsabili del 25,5% delle emissioni totali di gas serra in Italia. Tra 1990 e 2013, inoltre, le emissioni totali serra sono scese del 16,1%, “soprattutto come conseguenza del calo dei consumi energetici e delle produzioni industriali, dell’incremento dell’efficienza energetica e della crescita della produzione di energia da fonti  rinnovabili”, spiega un comunicato stampa dell’ISPRA. Queste ultime, in particolare, nel 2013 hanno raggiunto una quota del 16,7% rispetto al consumo finale lordo, valore prossimo all’obiettivo del 17% da raggiungere entro il 2020.

I dati dello studio comprendono anche altri settori. Ad esempio, si scopre che l’89,5% delle acque di balneazione marine è classificata come “almeno sufficiente” a livello microbiologico. Su 15 regioni costiere, inoltre, 11 sono dotate di pianificazioni che includono l’intero territorio costiero. Tra gli strumenti adottati per la gestione delle coste l’approccio più diffuso è legato alla mitigazione dei processi di erosione.

I rischi per il territorio italiano vengono dalla natura ma ancor più dall’azione dell’uomo”, aggiunge il comunicato dell’ISPRA. Sono stati individuati 40 Siti di Interesse Nazionale (SIN). Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante sono 1.104. Di questi circa un quarto è concentrato in Lombardia, ma anche in Veneto, Piemonte ed Emilia – Romagna si rileva un’elevata presenza di industrie a rischio (rispettivamente il 10%, il 9% e l’8% ciascuno).

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