AcquasavingIl 22 Marzo si rinnova l’appuntamento con la Giornata mondiale dell’acqua, che, per l’edizione 2020, ha come tema chiave il “Water and climate change”, ovvero l’importanza di una gestione sostenibile di questa risorsa alla luce delle criticità legate al riscaldamento globale. L’iniziativa è stata istituita dalle Nazioni unite nel 1992, ed è stata promossa nella cornice delle direttive dell’Agenda 21, elaborata dalla conferenza di Rio.

L’adattamento agli effetti idrici dei cambiamenti climatici – si legge sul sito dell’iniziativa – proteggerà la salute delle persone e salverà loro la vita. L’uso più efficiente dell’acqua ridurrà i gas serra. Non possiamo permetterci di aspettare. Ognuno ha un ruolo da svolgere”

Enea ed Hera testano un sistema di depurazione 4.0

Tante le iniziative che, a ridosso dell’evento, declinano il tema di un approccio sostenibile alla risorsa idrica. Tra questi c’è Constance (COntrollo iNtelligente e geSTione Automatizzata per il trattameNto di aCque rEflue) un sistema in grado di ridurre di oltre il 30% i costi energetici e di gestione degli impianti di depurazione delle acque. Questa soluzione, presentato in occasione del World Water Day 2020 da Gruppo Hera ed Enea che lo ha realizzato sulla base di un proprio brevetto, è basato su tecnologie di machine learning. La principale innovazione di Constance – spiega una nota dell’Enea –  sta nella possibilità di utilizzare sensori affidabili a basso costo associati ad algoritmi di controllo, che consentono di gestire da remoto più impianti di trattamento e di stimare in tempo reale la percentuale di inquinanti in ingresso. In particolare,  Constance consente di abbattere inquinanti come azoto e sostanza organica, consentendo la reimmissione di acque di buona qualità nei corpi idrici ricettori”.

Il prototipo ha raggiunto un livello 7 di maturità tecnologica ed è pronto per l’industrializzazione. I primi test sono stati eseguiti con successo nell’impianto di depurazione di Hera a Granarolo dell’Emilia (Bologna).

Una guida sui vantaggi dell’acqua di rubinetto

Culligan, azienda di riferimento a livello internazionale per il trattamento dell’acqua, ha redatto in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2020, la guida gratuita  #BevilAcquaGiusta, in cui si spiegano i motivi per cui scegliere l’acqua del rubinetto. Quest’acqua, migliorata grazie ai più moderni sistemi di filtraggio al punto d’uso, è, spiega una nota dell’azienda, “la più valida alternativa all’acqua minerale, in grado di coniugare salubrità e igiene, economicità e rispetto per l’ambiente”.  Quattro i motivi principali citati dalla pubblicazione:

  • Non inquina –  Non è in plastica né in vetro e non viaggia su camion: l’acqua giusta è a Km0 e 100% packaging-free
  • E’ sana – Non è conservata per mesi in bottiglie, non contiene residui ferrosi né microplastiche: l’acqua giusta è spillata al momento e la sua sicurezza è doppiamente garantita (dall’acquedotto e dal sistema di depurazione)
  • È smart –  Non richiede lo sforzo di spostare pesanti cassette, non occupa spazio in casa e non costa un capitale: l’acqua giusta è pratica, economica e sempre disponibile
  • È buona – Non sa di cloro e ha un sapore su misura: l’acqua giusta è neutra e inodore, può essere più o meno leggera, frizzante o naturale, fresca o calda a seconda delle esigenze.

Acqua e sostenibilità, i comportamenti degli italiani

Finish ha, invece, ha realizzato con Ipsos uno studio sulle abitudini dei cittadini italiani in tema di consumo idrico. Dalla ricerca emerge che la scarsa preoccupazione per un approccio green al consumo di acqua nasce anche dall’errata percezione dei reali consumi di una famiglia. Si ritiene che in media una famiglia consumi poco più di 100 litri al giorno, mentre, in realtà il consumo per uso civile di acqua in Italia è di 220 litri pro capite al giorno. Dallo studio emerge inoltre come solo 2 italiani su 10 pensano che la scarsità d’acqua sia già un problema. Inoltre nel 39% delle case italiane non è presente la lavastoviglie e dove c’è (61%) l’abitudine a lavare i piatti a mano è ancora molto diffusa. La ricerca mostra infine come la maggior parte degli italiani sa che si consuma meno acqua quando la lavatrice viene utilizzata a pieno carico, ma solo il 50% degli utilizzatori adotta questa modalità di lavaggio.

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