Efficienza, la sfida del tessile si gioca su digitalizzazione e sinergia

Tessile16112015Gestire tutte le fasi della produzione in maniera efficiente sfruttando le potenzialità del digital. E’ questo l’elemento cardine del ‘Textile 3.0’, il nuovo paradigma industriale del settore tessile in grado di coniugare tutti i vantaggi dell’innovazione  tecnologica per ottenere una filiera ecosostenibile e vicina alle esigenze. Anche in questo comparto, infatti, dove i processi produttivi sono caratterizzati da un uso massiccio di acqua, l’attenzione ad uno smart delle risorse energetiche sta assumendo un ruolo sempre più rilevante. In particolare se per quanto riguarda i processi di finissaggio tessile, ovvero quei  procedimenti legati al miglioramento del prodotto, si era già verificato il passaggio dalla stampa a cilindro alla stampa digitale single press ora il passo ulteriore in questo percorso di evoluzione verso filiere più ecosostenibili è costituito dall’introduzione di una ‘dry chemistry’ che riduce i consumi di acqua.

Una nuova filosofia green del tessile a cui ha aderito anche MS Printing, azienda specializzata nella stampa e nella tintura tessile, che ha organizzato giovedì 12 novembre a Milano il dibattito ‘Transparent as water’, un’occasione per discutere, in un contesto multidisciplinare, dell’importanza dell’efficienza energetica in questo comparto industriale.

Nel settore tessile questa dimensione di sostenibilità ed efficienza energetica può essere declinata partendo da una revisione e da un’innovazione dei processi.  La dimensione dell’efficienza creativa, che include il tema energetico e’ la sfida del futuro, l’uso delle risorse in maniera efficiente deve combinarsi con l’altissima tecnologia”, ha spiegato Francesco Morace, sociologo e presidente di ‘Future Concept lab’. Questo connubio tra  uso smart delle risorse e innovazione è, infatti, secondo il sociologo, un elemento a cui i consumatori prestano sempre maggiore attenzione e, per questo, una parte fondamentale della “narrazione” dei  processi produttivi messe in atte dalle aziende. 

Tuttavia puntare in maniera massiccia sull’innovazione tecnologica per avere filiere più sostenibili non basta. A essere vincente, quando ci si muove nel territorio dell’efficienza energetica, è, come ha evidenziato  l’economista Piero Formica, una visione trasparente, in grado di far dialogare in maniera sinergica e integrata le conoscenze in modo da generarne di nuove. “Il problema dell’energia non è solo  quello di far interagire le aziende nel settore energia, ma di creare trasversalità  tra tutte le aziende su un comune denominatore (…). Fino a  quando la cultura è basata sulla verticalizzazione, sulla specializzazione spinta, non avremo mai un risultato di efficacia”, ha spiegato Formica.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.