E-taxi: Roma apripista d’Italia

TaxiIl taxi 100% elettrico sbarca a Roma. Dopo Lisbona, Amsterdam, Londra, New York, Città del Messico, San Paolo e Kyoto ora è la volta della Capitale italiana di fare un passo in avanti sulla strada della mobilità sostenibile. Al termine di 2 anni di studi, ricerche di mercato, sperimentazioni e formazione portati avanti dal progetto “Via col Verde” avviato nel 2012 dall’Uri (Unione Radiotaxi d’Italia), Nissan e la Cooperativa Taxi 3570 hanno dato il via oggi alla fase operativa del progetto con la consegna delle chiavi dei primi 2 taxi 100% elettrici d’Italia. A presentare l’iniziativa sono stati oggi l’a.d. di Nissan Italia, Bruno Mattucci, e il presidente della Cooperativa Taxi 3570 e dell’Uri, Loreno Bittarelli.

 

 

Secondo un’indagine promossa dall’Uri, che ha coinvolto sia utenti di taxi che non, il 71% degli intervistati ritiene che la propria città sia molto o abbastanza inquinata e l’80% giudica in modo positivo l’utilizzo di taxi elettrici, costituendo un notevole un vantaggio ecologico e ambientale.


I taxi presentati oggi, due Nissan Leaf, sono 100% elettrici, non emettono CO2 e sono a bassissimo impatto ambientale, essendo prodotti per il 99% da materiali recuperabili e oltre il 60% della plastica utilizzata per gli interni è ricavato da materiali riciclati. La Capitale farà da apripista al progetto: nei prossimi mesi, infatti, arriveranno i primi taxi elettrici anche a Firenze, subito seguita da Milano, soprattutto in vista dell’Expo 2015.

http://youtu.be/r373HcCrU8o

Unico ostacolo alla diffusione di queste inziative, ha sottolineato Roberto Maldacea (esperto di sostenibilità e direttore del Master in Eco Mobilità dell’Università Luiss di Roma) nel corso della conferenza stampa di oggi, resta la diffusione della rete di ricarica: “Nel 2013 le vetture ecologiche immatricolate erano il 7,1% del totale. Grazie agli eco-incentivi si è passati al 18,9% nei primi nove mesi del 2014. E’ un segno importante che le amministrazioni dovrebbero cogliere. La mancanza di una cabina di regia e i vuoti normativi rischiano di rappresentare un grosso ostacolo per lo sviluppo della mobilità elettrica che molto potrebbe fare per ridurre l’inquinamento delle nostre città. Basti pensare che i fondi messi a disposizione dalla Regione Lombardia per la sostituzione dei taxi con auto elettriche (circa 20.000 € a vettura) sono andati perduti per mancanza di richieste. E’ ora che la pubblica amministrazione si dia da fare”.

“Abbiamo chiesto al Comune di Roma l’installazione di 15 colonnine – ha spiegato Lorenzo Bittarelliperché quelle ci danno la possibilità di elettrificare tutta la nostra flotta taxi. Noi ci abbiamo messo tutta la nostra buona volontà e abbiamo investito 200.000 € solo in tecnologia (Nissan ha fornito il veicolo impiegato) per realizzare l’unità mobile di ricarica che ci consentirà di intervenire tempestivamente in caso di necessità. Sono fiducioso che l’amministrazione capitolina ci darà una risposta positiva”. Nel frattempo l’accordo prevede l’installazione di una colonnina di ricarica rapida Nissan (in grado di aumentare dal 30% all’80% in 20 minuti la durata della batteria) presso il centro Hub della Cooperativa presso l’Aeroporto di Fiumicino.

“Si tratta di una rivoluzione culturale – ha commentato Giovanna Rossi della DG Sviluppo Sostenibile, Clima ed Energia del Minambientedi un cambio di segno in senso positivo. I soggetti interessati nella mobilità sostenibile sono molteplici e serve un’azione congiunta del settore privato e di quello pubblico affinché si raggiungano risultati concreti. Il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica del ministero dei Trasporti va in questa direzione. Servirà a stabilire le modalità e i principi, ma anche le tecnologie e gli standard, per l’installazione di circa 130.000 punti di ricarica in tutto il Paese. In questo ambito spetterà poi alle Regioni, nel rispetto delle linee guida nazionali, indicare dove e quante colonnine installare”.

A beneficiare della diffusione di una rete di rifornimento per i veicoli elettrici sarebbero non solo i privati cittadini ma anche le attività commerciali. Un esempio? La partnership che Nissan Italia ha recentemente stretto con Dhl cui la casa automobilistica ha consegnato, per la fase pilota, 50 unità di consegna per l’ultimo miglio.

Ma la vision dell’azienda giapponese va oltre. “Vogliamo mettere in discussione lo status quo – ha detto Bruno  Mattuccie cambiare l’idea che si ha della mobilità elettrica. Per questo abbiamo lanciato il progetto “Leaf to home” che consente alla vettura di cablarsi con l’abitazione restituendo l’energia elettrica immagazzinata. L’auto diventa così non solo mezzo di trasporto ma sistema di accumulo vero e proprio”.

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Giornalista specializzata nel settore energia, attualmente all'ARERA