D.lgs 2012/27, si accende il dibattito intorno all’art.8

AuditenergeticiFissata per il prossimo venerdì, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo per il recepimento della direttiva 2012/27 sull’efficienza energetica è stata preannunciata nel corso del convegno “Audit energetici e sistemi di gestione dell’energia: opportunità di sviluppo per il settore industriale” tenutosi ieri presso la sala conferenza Enea e organizzato dall’agenzia in collaborazione con Federesco.

Le potenzialità racchiuse dalla nuova legge hanno preso voce grazie al commissario dell’Enea Giovanni Lelli: “il decreto di recepimento della direttiva, che nei prossimi anni creerà per l’industria italiana interessanti opportunità di rivedere i propri processi per restare competitiva, favorirà la crescita della green economy”. I dubbi che insinuano l’art.8, invece, sono stati introdotti da Claudio Artioli del Gruppo Hera che ha messo in guardia dalla potenziale svalutazione delle procedure sistematiche in meri adempimenti burocratici: “per noi multiutility parlare di audit energetico è riduttivo in quanto non possediamo un sito ben definito. Siamo un ente senza confini e abbiamo bisogno di un sistema di gestione dell’energia che riguardi l’azienda nella sua interezza”.

Quali sono, quindi, i siti su cui effettuare gli audit energetici? A rispondere è Mauro Mallone, dir. div. Sviluppo energetico sostenibile del ministero dello Sviluppo economico: “non è possibile tenere conto di tutte le casistiche e, a fronte della pratica attuazione e dei riscontri che riceveremo, emaneremo una circolare per chiarire questi aspetti”. In merito agli sforzi già compiuti da diverse imprese, il dirigente ha poi affermato: “sarà sempre con una nota che comunicheremo la validità degli studi condotti nell’arco degli ultimi 4 anni”.

Valutazioni che hanno bisogno di figure qualificate come gli Esperti in Gestione dell’Energia per essere compresi dai manager aziendali, attori centrali nell’attuazione delle misure correttive per la riduzione dei consumi energetici: “con la Iso 50001 le aziende possono avviare un ciclo di miglioramento continuo – sostiene Michele Santovito, presidente AssoEGE -. Non si può, però, pensare che un’impresa faccia efficienza sostituendo le fonti di luce con i sistemi a Led: dopo aver eseguito una precisa diagnosi energetica, è compito dell’EGE mostrare agli utilizzatori finali quali siano gli interventi da attuare. Inoltre, se l’Esperto è certificato da terzi, assume maggiore autorità mostrandosi super partes”.

Dopo aver annunciato il nuovo schema di accrediamento per qualificare gli organismi che certificano le Esco (leggi anche Certificazione Esco, nuovo schema di accreditamento), anche Accredia si è inserita nella scia di perplessità che ha avvolto gli audit energetici. Il direttore generale Filippo Trifiletti ha infatti affermato: “non li consideriamo accreditabili in quanto non costituiscono una valutazione di conformità e non rientrano nella nostra definizione di certificazione”.

Sempre in maggior luce, quindi, le Esco che, come affermato da Claudio Ferrari, presidente Federesco, “potrebbero avere un ruolo significativo nello spingere i bassi livelli produttivi dell’industria europea”.

Ma l’attenzione crescente per un uso più razionale dell’energia non poteva esonerare le fila del sindacalismo che, come affermato da Gianni Alioti, responsabile energia e ambiente Fim Cisl Nazionale, deve rinnovare la propria veste con tre elementi: la sicurezza dei lavoratori, l’efficienza energetica e la protezione ambientale.

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