Case più sicure ed efficienti con l’IoT

AbbdomoAd affermarlo è l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano che, nel corso del convegno conclusivo svoltosi ieri a Milano, ha individuato nel 2014 “l’anno di svolta per l’Internet of Things”. Secondo l’Osservatorio, infatti, il valore del mercato in Italia per l’Internet delle cose equivale a 1,55 miliardi di euro complessivi, passando da interesse di nicchia per le aziende a concreta opportunità di business nei prossimi anni.

Una interconnessione che sta esplodendo in maniera capillare nel Paese: sono circa 8 milioni gli oggetti collegati attraverso sim cellulare senza contare le altre tipologie di trasmissione dati tra cui Wireless M-Bus, WiFi, Reti Mesh Low Power, Bluetooth Low Energy che hanno un valore pari a 400 milioni di euro

Smart City, Smart Home e Smart Car  i settori destinati a cavalcare la cresta dell’onda. La domotica sta difatti vivendo una fase di crescita importante e, come sottolineato anche dall’Osservatorio, le migliori prospettive di sviluppo dell’IoT in ambito consumer riguardano il segmento Smart Home. Metà del campione studiato si dice interessato ad acquistare prodotti “intelligenti” nell’ottica di migliorare la propria sicurezza e di ridurre i consumi energetici: il 46% dei proprietari è propenso ad adottare soluzioni per il controllo del riscaldamento, il 33% per il monitoraggio consumi energetici e il 31% per la gestione da remoto degli elettrodomestici. Ad oggi un proprietario su quattro già dispone di un apparecchio smart. Smartphone e tablet si mostrano particolarmente incisivi nella diffusione e nell’avvicinamento dell’utente alla nuova tecnologia: il 69% degli utenti preferisce l’App come interfaccia di gestione. Da qui, poi, numerose sono le possibilità offerte dalla sinergia col mondo della sensoristica e delle tecnologie indossabili, come lo smart watch. Un cambiamento che toccherà anche la figura dell’installatore, il quale da tecnico esperto nella vendita e nell’applicazione di prodotti dovrà ricoprire il ruolo di consulente di fiducia per la realizzazione di soluzioni integrate. 

Notevoli anche i risparmi in città: con l’internet delle cose applicato, ad esempio, alla raccolta dei rifiuti o alla city logistic o ancora al controllo dell’illuminazione pubblica sarà possibile risparmiare annualmente fino a 4,2 miliardi di euro e fino a 7,2 milioni tonnellate di CO2. Per non parlare dello stress cittadino: ogni utente potrà evitare fino a 5 giorni di coda nel traffico.

E a due settimane dall’avvio di EXPO 2015 inevitabile citare le possibile applicazioni nel settore vitivinicolo biologico: all’interno dell’esposizione universale dedicata al nutrimento del pianeta saranno presenti applicazioni di Smart Agriculture nel Future Food District.

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