assocartaLe Regioni devono dotarsi di un’impiantistica adeguata per recuperare l’energia che proviene dagli scarti del processo di riciclo della carta. È l’appello lanciato in nota stampa da Assocarta, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende produttrici di carta, cartoni e paste per carta.

I numeri del riciclo della carta in Italia

Oggi in Italia vengono riciclate 4,9 milioni di tonnellate di carta. Il processo produce scarti pari a 300 mila ton, derivanti soprattutto dalla componente urbana della raccolta, che presenta maggiori impurità rispetto alla raccolta degli utenti. Per effetto di politiche di differenziazione sempre più spinte, si legge in nota, questi rifiuti finiscono nella raccolta differenziata della carta, determinando una situazione che l’associazione definisce “semplicemente inadeguata”.

E il trend è destinato ad aumentare. La ri-conversione degli impianti produttivi, su cui l’industria cartaria ha molto investito, precisa Assocarta, consentirà di produrre non solo carte per uso grafico, ma anche per imballaggio, con un incremento della produzione stimato in 900 mila ton l’anno, per un totale di 3 mln di ton. Una crescita che si rifletterà nel riciclo di circa 6 mln di ton l’anno di materiale e nel calo dei livelli di esportazione di carta da riciclare verso i paesi asiatici.

I benefici per l’industria e l’ambiente

Occorre, dunque, riportare a livello regionale quanto già previsto dalla legislazione nazionale per il recupero di energia dagli scarti del riciclo, si legge in nota stampa. Per non perdere terreno in termini di competivitità. Il rischio, avverte Assocarta, è di stoppare la produzione e il riciclo della carta, inerzia che bloccherebbe l’attuazione dei principi europei dell’economia circolare.

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