T ermina oggi a Roma la sesta edizione del RiscArti Fest, Festival internazionale di riciclo creativo (14-18 Dicembre). Dall’arte alla musica passando per la moda la parola d’ordine è riciclo: “Questa sera ci sarà una lettura teatrale che reinterpreta l’opera Dust di Heinrich von Kleist con cui viene raccontata l’incontenibile forza della natura per sensibilizzare il pubblico sugli eventi estremi sempre più frequenti in Italia”, ci spiega la Direttrice del Festival Marlene Scalise. Saranno poi lette “poesie d’amore per gli elettrodomestici, oggetti senza i quali non possiamo più vivere”, che creano dipendenza ma che non durano più come una volta per l’obsolescenza programmata. A terminare la serata una performance di sperimentazione musicale con una “chitarra costruita sfruttando una scatola di sigari”.

Per la prima volta l’evento si inserisce nel più ampio programma del Festival dell’Ambiente e della Cultura promosso nel V Municipio. Vera novità: la nascita di un mercato dell’arte del riciclo e la valorizzazione delle opere. “Il cambiamento può avvenire con questo mosaico di piccoli passi e piccoli gesti – prosegue la Direttrice – Credo stia aumentando la sensibilità verso queste tematiche e l’attenzione al rispetto dell’ambiente”.

Sullo sfondo del diario facebook dell’evento la foto dell’installazione di Maria Cristina Finucci, il grido “HELP” collocato quest’estate ai Fori Imperiali per sensibilizzare le persone verso l’abbandono dei rifiuti plastici in mare: “Le foto dell’opera sono diventate una nuova opera: le quattro immagini incorniciate sono in sospensione e danno l’impressione di affacciarsi dal balcone dei per vedere l’installazione”.

Considerato che “anche il modo in cui vestiamo influisce il Pianeta”, la moda è stata protagonista del Festival con la “sfilata del comune laziale di Frasso Sabino in cui sono stati realizzati famosi abiti della storia del cinema, incluso quello di Audrey Hepburn in My Fair Lady, sfruttando plastiche, tessuti di design e pellicole cinematografiche”.

Senza dimenticare l’impatto dell’evento in sé: “Le opere in mostra sono disassemblabili e non usano la colla per evitare di produrre rifiuti speciali”, spiega la Direttrice. Inoltre l’intera manifestazione è plastic free.

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