Far convergere la conversione termochimica e la conversione biotecnologica da biomasse in unico processo che consenta di produrre biocarburanti, bioplastiche e altri bioprodotti. In altre parole: una bioraffineria 2.0, dove anche i rifiuti solidi urbani possono essere reimmessi in un ciclo virtuoso. Il lavoro di maggiore integrazione tra risorse e viene condotto dall’Università di Napoli Federico II. Ce ne parla Pietro Salatino, Professore di Ingegneria Chimica alla Federico II e Chairman della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base.
Come si inserisce il reattore a letto fluidizzato nel processo produttivo di energia dai rifiuti solidi urbani?
Quali prodotti vengono generati attraverso questo processo?
Sfruttamento dei rifiuti municipali e depurazione delle acque: oltre a questi, quali altri possibili settori d’impiego per questa tecnologia?
Si può dire competitiva rispetto le tecnologie già in campo?
Quali sono i vantaggi dei sistemi a letto fluidizzato?
http://www.youtube.com/watch?v=-6aLdxGmBDQ&feature=youtu.be
Si parla di bioraffinerie a più biomasse per la produzione di biocarburanti e bioplastiche: pensa che il settore della bioeconomia stia convergendo verso una maggiore sinergia?
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