Garantisce un’elevata sostenibilità ambientale, oltre che benefici per la filiera corta, e facilità di utilizzo. È l’essiccatore per prodotti agricoli realizzato con pannelli solari. Il dispositivo è stato sfruttato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) nei due progetti europei IPATECH (Tecnologia miniaturizzata; sinergie tra ricerche e innovazione per rafforzare lo sviluppo economico dell’Adriatico) e FAVOR DENONDE (Drying, juices and jams of organic fruit and vegetables: what happens to desired and non-desired compounds?).
Come funziona l’essiccamento solare
Il processo avviene grazie alla trasmissione di calore in un ambiente schermato dalla radiazione solare tramite l’uso di pareti in policarbonato. Nella camera di disidratazione la trasmissione continua è garantita dall’alto coefficiente di scambio termico che caratterizza il policarbonato e viene permessa da un ventilatore alimentato con energia prodotta da fotovoltaico. L’essiccatore ha superficie di scambio ridotta, di 4-6 m2, pari alla capacità operativa, è facilmente smontabile e pensato per lavorare anche in zone con ridotta esposizione solare, quindi anche di notte.
Le potenzialità per le PMI
L’impianto può essere sfruttato dalle imprese agricole e agroalimentare di piccole e medie dimensioni che operano nella trasformazione e nella vendita e sono anche attive nella formazione, ad esempio le fattorie didattiche. L’essiccatore solare può garantire una maggiore sicurezza sanitaria e accrescere la competitività aziendale: consente, infatti, di diversificare la produzione, mantenere la qualità del prodotto e ridurre il surplus di cibi freschi.
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