Come produrre una nuova generazione di biofuel? A rispondere è Cristina Cavinato dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che ci spiega come, sfruttando gli scarti alimentari e di cucina e i rifiuti facilmente biodegradabili generati quotidianamente nelle nostre cucine, è possibile produrre attraverso la digestione anaerobica una miscela composta dal 5/10% di idrogeno e dal 60/70% di metano: il biohytane.
Come riuscite a produrre il biohytane?
Quali vantaggi derivano dall’uso di questa tecnologia?
Come renderla appetibile per il mercato?
Oltre al comparto della mobilità, in quali altri settori possiamo pensare di impiegare il biohythane?
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