imballaggi

Anche nel 2016 si è confermato il trend positivo relativo al riciclo nelle diverse filiere nazionali degli imballaggi. Sono infatti state gestite in maniera virtuosa e circolare circa 8,4 milioni di tonnellate di rifiuti (il 3% in più rispetto al 2015), pari al 67% dell’immesso al consumo.

Questi sono solo alcuni numeri emersi nel corso della presentazione dello studio annuale “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da FISE Unire (l’Associazione che rappresenta le aziende del recupero rifiuti). Dati che mostrano – sottolineano  in nota   le due associazioni – come “a 20 anni dall’introduzione della prima disciplina organica che ha consentito la nascita, l’evoluzione e la crescita di un settore che nel tempo è divenuto industriale, il nostro Paese abbia raggiunto livelli di eccellenza nel riciclaggio dei rifiuti”

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Riciclo carta e acciaio eccellenti

In particolare per quanto riguarda il nostro Paese dati molto positivi sono quelli relativi, all’acciaio (+4%) e al legno (+4%), mentre  si sono confermate le eccellenze nel tasso di riciclo della carta (80%) e dell’acciaio (77,5%).

L’organico

Anche per quanto riguarda la frazione organica –  la porzione principale dei rifiuti urbani avviati a recupero –  si è registrata una crescita rilevante: si è passati, infatti, dal 40% del 2011 al 41,2% nel 2016 raggiungendo i 107,6 kg per abitante.

Pneumatici e veicoli fuori uso

Per quanto riguarda, invece, i pneumatici i tre principali Consorzi nazionali nel 2016 hanno garantito l’avvio a recupero di 135 mila tonnellate di materia e l’avvio a recupero energetico di 173 mila tonnellate.

Passando poi ai Veicoli Fuori Uso (ELV), emerge come il comparto sia lontano dal raggiungimento del target europeo di recupero totale (del 95% al 2015). Una situazione legata  anche all’assenza di forme di recupero energetico.

Riciclo2
grafico estratto dal report

Oli minerali, eccellenza italiana

Un’altra eccellenza registrata dal nostro Paese è quella relativa agli oli minerali. In particolare oltre il 99% degli oli gestiti sono stati avviati a rigenerazione, un dato positivo a cui si aggiunge anche la crescita della raccolta degli oli vegetali esausti, che tocca le 65 mila tonnellate (+5% vs 2015).

Riciclo3 Oliminerali
grafico estratto dal report

Rifiuti tessili in crescita

Buoni risultati  si registrano anche nel settore dei rifiuti tessili, uno dei comparti più “giovani” in questo senso. La raccolta  si è infatti attestata a 133 mila tonnellate, +3,3% rispetto al 2015, con quasi il 73% dei Comuni che ha effettuato il servizio di raccolta differenziata.

I commenti di Fluttero e Ronchi

La crescita continua dell’industria italiana del riciclo”, commenta in una nota  Andrea Fluttero, Presidente di FISE Unire, “unita alla prossima approvazione del Pacchetto europeo sull’Economia Circolare offre l’opportunità al nostro Paese e al sistema delle imprese del recupero e del riciclo di passare da sistema ausiliario alla gestione dei rifiuti ad anello strutturale del modello di economia circolare, con effetti positivi per l’ambiente, l’economia e l’occupazione. Per dare concretezza a questa prospettiva occorre risolvere una serie di problemi, come il collocamento delle sempre maggiori quantità di materie prime e di scarti che risultano dal riciclo. Servono i decreti End of Waste ed è necessario affrontare sia il problema dell’oscillazione dei prezzi delle materie prime, sia quello dei costi di smaltimento delle frazioni di scarto. Bisogna completare la dotazione impiantistica sull’intero territorio nazionale, superando le resistenze delle comunità locali spesso strumentalizzate e far dialogare il mondo della progettazione/produzione con i settori del recupero/riciclo”.

L’ industria italiana del riciclo – ha affermato in nota  Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – ha raggiunto un buon livello e vede nel futuro prospettive di crescita consistenti. Ma per affrontare le sfide poste dalla circular economy deve fare un salto di qualità per migliorare le sue capacità di attivare e di usufruire di politiche di sistema con progetti di diffusione di migliori tecniche di filiera, per mobilitare le risorse finanziarie necessarie alla nuova fase di sviluppo e per trovare maggiori sbocchi di mercato per i prodotti del riciclo. Solo così sarà possibile raggiungere gli obiettivi previsti dal Pacchetto europeo sull’Economia Circolare”.

Focus sull’evoluzione della gestione dei rifiuti in Europa e in Italia

Questa edizione del Rapporto propone  inoltre un focus, realizzato da Ecocerved, sull’evoluzione della gestione dei rifiuti in Europa e in particolare in Italia, a 20 anni dall’emanazione del D.Lgs. 22/97 che ha disciplinato per la prima volta in modo organico il settore dei rifiuti.

“Nel 2014, il 51% del totale dei rifiuti gestiti in Europa risulta oggi avviato a recupero, il 49% a smaltimento”, si legge in nota. In questo scenario come si colloca l’Italia? Il nostro Paese insieme alla Germania registra un’incidenza del recupero sul totale trattato significativamente superiore alla media europea, con punte del 79%.  Buone anche  le performance della Francia con un 69%.

In generale in UE il settore della gestione dei rifiuti genera un fatturato complessivo di 155 miliardi di euro e produce quasi 50 miliardi di euro di valore aggiunto. Valori che registrano una crescita nominale di circa il 10% rispetto al 2011.

In termini economici il Paese che si attesta sui livelli più alti – si legge in nota –  è la Germania, mentre quello con la maggiore accelerazione nel tempo è la Spagna (+25% di fatturato e +50% di valore aggiunto dal il 2011). L’Italia, con più di 23 miliardi di euro, pesa per il 15% del fatturato complessivamente generato dal settore della gestione dei rifiuti in Europa nel 2014″.

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