roma-banda-ultralargaPortare a Roma la banda ultralarga per  consentire “a cittadini, imprese e pubblica amministrazione di raggiungere livelli di connessione mai avuti prima” sanando, al contempo, le perdite della rete idrica.

Così Tommaso Pompei, AD di Open Fiber, ha commentato la firma ieri, assieme all’AD di Acea Stefano Antonio Donnarumma, del Memorandum of Understanding per portare la banda ultralarga in modalità fiber to home (FTTH) a Roma. Alla firma presenti anche i presidenti delle due società, Luca Lanzalone (Acea) e Franco Bassanini (Open Fiber).

L’accordo eslusivo tra Acea e Open fiber

L’accordo esclusivo che non sarà esteso a soggetti terzi durerà fino al 31 dicembre 2017. Lasso di tempo in cui Acea concederà l’uso dell’infrastruttura di proprietà a Open Fiber, si legge in nota, fornendo i dati cartografici e contribuendo ad individuare l’architettura di rete per, eventualmente, partecipare alla progettazione e realizzazione fisica della rete. Mentre Open Fiber si impegnerà a fornire servizi di rete e commerciali ad Acea in modalità wholesale e ad assicurare il passaggio del know-how tecnico e tecnologico a favore di Acea, funzionale allo sviluppo dei propri servizi. Non è esclusa la costituzione di un società a maggioranza Acea per lo sviluppo di progetti in ambito Smart City.

Rete TLC più efficiente e meno perdite all’infrastruttura idrica

Il progetto di cablaggio permetterà di usare “le infinite applicazioni che una efficiente e moderna rete di telecomunicazioni consente, riuscendo a fornire ai cittadini moltissimi altri utili servizi”, ha commentato in nota stampa Donnarumma. Una di queste consentirà il “monitoraggio e l’automazione avanzata delle reti elettriche e idriche, contribuendo alla loro manutenzione preventiva, ad esempio, per quanto riguarda l’individuazione delle perdite occulte nelle tubature”.

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