La tutela ambientale non può prescindere dalla scientificità e libertà del dato. “Oggi ci interfacciamo all’ambiente con rigore scientifico”, che è fondamentale per promuovere una “sana valutazione politica”. Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenuto stamane a Roma in occasione della 2° conferenza di preparazione al primo appuntamento nazionale Snpa, che si svolgerà nel 2019, ha evidenziato l’importanza della scienza nell’azione e decisione politica di contrasto ai cambiamenti climatici. Il Ministro ha ricordato il lavoro virtuoso dell’Italia fatto nelle scorse settimane in Lussemburgo in occasione della riunione del Consiglio Ambiente dei 28 Ministri dell’Ambiente: “Sono andato lì per avere un taglio delle emissioni del 40%, ma 25 paesi su 28 si erano fissati l’obiettivo del 25%. Solo Italia, Francia e Svezia volevano il 40%. L’obiettivo del 35% raggiunto dopo 16 ore di trattativa lo considero una conquista. È grazie al lavoro dei ricercatori IPCC che siamo riusciti a ottenere quel risultato”.

Una volta raccolto il dato “interroghiamoci però su qualcos’altro, su come intervenire. Intervenire fa la differenza”, ha proseguito Costa citando il virtuosismo dell’Italia nel supportare ai Paesi in via di sviluppo nel percorso di salvaguardia del Pianeta: “L’Italia ha deciso di non colonizzare dal punto di vista ambientale i paesi in via di sviluppo: ti dò le risorse, si chiama emission trading, e assistenza, si chiama capacity building, e decido con te cosa fare. Parliamo di partnership. Le nostre imprese hanno le migliori tecnologie e idee tecnologiche al mondo”.

La ricerca, per sua natura indipendente, è il primo passo per il controllo e il procedere della green economy ed è il frutto di un lavoro tecnico quotidiano che “risponde al dovere di autorevolezza che dobbiamo ai cittadini di questo Paese”, ha rimarcato il Presidente Ispra-Snpa Stefano Laporta.

 “Dobbiamo essere lungimiranti”, ha proseguito, “e diventare una best practice in Europa”. Per riuscirci “almeno in fase iniziale, dovremo raggiungere livelli omogenei di tutela ambientale sul territorio nazionale”, ha proseguito il Presidente, e “lavorare insieme” ad agenzie, mondo istituzionale, economico e cittadini “affinché il settore tecnico scientifico non si chiuda in un mondo autosufficiente” ma sia aperto a processi di citizen science.

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