Efficienza nel turismo, in Abruzzo un esempio

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Agricoltura a impatto zero, ma anche turismo e formazione, questa l’esperienza del Parco di Energia rinnovabile una struttura di circa 800 mq di immobili e 6 ettari di terreno con 6 ettari in affitto; gestito da Alessandro Ronca la struttura è pensata in ottica di sostenibilità sia nella realizzazione che nelle attività gestite.

Possiamo parlare di un progetto culturale?

In primis stiamo parlando di una soddisfazione dell’ego. Volevo verificare se tutte le tecnologie di cui sentivo parlare fossero davvero concretamente utilizzabili, implementabili e anche economicamente sostenibili. Di fatto, non essendo riuscito ad attingere a nessun fondo dedicato -il che denota una mia incapacità in questo ambito-, sono riuscito comunque a realizzare tutto con risorse economiche ristrette, il che ha favorito ancora di più l’attenzione verso il basso impatto della struttura e l’efficienza finale dei processi.

Aumentare l’efficienza è la chiave di tutto, anche quella economica. E’ più facile risparmiare denaro che produrlo, eppure ci affanniamo tutta la vita a cercare di produrne sempre di più; con l’energia è la stessa cosa.

Parliamo quindi di una struttura a basso impatto, anche autosufficiente?

Abbiamo un sistema ad isola, ma di recente abbiamo subito un incidente ad un generatore di minieolico che ha ridotto notevolmente l’autonomia complessiva. L’ incidente è divenuto poi l’occasione per rivedere alcune tecnologie che stiamo usando e implementarne di nuove, ora di uso comune che non erano di facile impiego quando siamo partiti con il progetto, come l’illuminazione a led. Stiamo studiando come rendere ancora più efficiente la struttura, oltre che valutando come generare l’energia di cui abbiamo bisogno.

Qual è il vostro modello di business?

Nasciamo come struttura ricettiva che all’origine doveva rappresentare parte del sostentamento e nei primi anni organizzavamo anche corsi di formazione per istallazione di pannelli fotovoltaici. Ora il mercato si è ristretto, c’è troppa concorrenza quindi stiamo facendo formazione alle scuole e in alcuni casi alle università straniere come la Nuova Zelanda, mentre con le italiane non stiamo riuscendo ad avere contatti produttivi. Attualmente stiamo cercando nuovi soci con cui investire in modo diverso sull’intero impianto. Quello che ci manca è la risorsa umana. Abbiamo sviluppato poi tutto un aspetto formativo scolastico: campi scuola, visite giornaliere. Pensi il complimento più grande che ho avuto da quando ho aperto il centro è stato un professore che mi ha detto “Finalmente questa è la prima gita di istruzione che faccio ai miei ragazzi!”.

Sono questi entusiasmi che mi danno la forza di andare avanti verso quella che sembra essere la nostra vocazione, e che è anche una cosa divertente. Le dirò che sotto il profilo istruttivo, usare la stessa dinamica per gli adulti aiuta tantissimo ad essere seguiti.

Il vostro è un approccio economico innovativo: di fatto state costruendo una sorta di microsistema sia economico che energetico. Certo è anche un discorso di economia esterna, su questo avete qualche idea di come ci si dovrebbe approcciare?

Se cambiamo l’approccio economico possiamo cambiare tante cose. La verdura oggi si vende a peso non in base al valore nutritivo. Questo sistema implica che si produca tanta verdura che pesi il che implica l’uso eccessivo di acqua, oltre che di calore, quindi petrolio, per le serre.

Inoltre bisognerebbe cambiare l’approccio economico e di consumo. Il nostro slogan commerciale recita “se una cosa non è utile per l’uomo o per l’ambiente non serve”. Ci sono delle sovrastrutture che in realtà non servono possiamo consumare di meno, perché non serve consumare così, ma è un processo lungo, possiamo provare a trasmetterlo ai bambini.

Un’ultima domanda: avete la televisione nel centro?

Si, le camere erano state strutturate secondo il canone alberghiero classico di un 4 stelle. Mi rendo conto che c’è chi non la vede, io non la guardo, ma è un esigenza come un’altra.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.