Il tema del World Economic Forum di quest’anno è stato scelto bene: la digitalizzazione sta introducendo una quarta rivoluzione industriale che cambierà profondamente il nostro mondo.
Tra i fattori chiave di questa trasformazione vi sono la maggiore disponibilità di dati, la connettività sempre e ovunque e la crescita esponenziale della capacità di elaborazione.
Gli esperti affermano che un aumento della produttività di almeno il 30 percento è realizzabile. Eppure la quarta rivoluzione industriale non è ancora all’ordine del giorno in molte aziende. È giunto quindi il momento di far conoscere il suo potenziale.
Le opportunità sono enormi. Coloro che accolgono il cambiamento installano sensori a basso costo sulle loro macchine raccogliendo dati su ogni fase del ciclo di vita delle apparecchiature. L’accesso a queste informazioni sta incrementando la produttività e l’efficienza permettendo ad esempio di conoscere in anticipo le interruzioni del servizio. Le macchine interagiscono con altre macchine e con i singoli prodotti rendendo le linee di produzione ancora più flessibili.
Le macchine stanno iniziando a usare i dati che raccolgono per apprendere da loro stesse compiendo i primi passi verso forme di intelligenza artificiale che porteranno a nuovi modelli di business e a un nuovo scenario.
La quarta rivoluzione industriale, guidata da aziende innovative in termini tecnologici, come nel caso di ABB, presenta tuttavia opportunità che vanno ben oltre il solo comparto industriale. Aiutando a utilizzare l’energia e altre materie prime in modo più efficiente questa rivoluzione può creare un’economia a bassa domanda di carbone come richiesto in occasione della recente conferenza sul clima COP 21 di Parigi. Gli enormi incrementi di produttività possono aiutare a fronteggiare altre grandi sfide che la società ha davanti.
La quarta rivoluzione industriale sta portando quindi cambiamenti in tutta la società. Per questo motivo è necessario un dialogo che coinvolga leader nel campo della politica, dell’economia, della scienza e della società civile per realizzare il suo grande potenziale.
Di Ulrich Spiesshofer, CEO di ABB
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