luce e vino“La luce è fondamento di tutta l’architettura e va oltre la semplice illuminazione: serve a guidare la vista e il controllo visivo; concetto importante un tempo con la luce naturale e ancora più necessario oggi nell’architettura contemporanea con la luce artificiale. Usiamo la luce come ‘materia prima’ e quando è possibile anche in maniera ‘narrativa’ per esplicitare e raccontare lo spazio architettonico. Quindi l’illuminazione non è un valore aggiunto ma un valore necessario, citando James Turrel: ‘Lo spazio si forma a seconda di dove viene collocata e dove cade la luce e come questo costruirsi è in relazione con noi’; concetto che ogni progettista dovrebbe prendere come regola sempre e comunque”.

Con queste parole l’Architetto Carlo Ferrari, fondatore dello studio Archingegno, commenta a Canale Energia il progetto di ristrutturazione della Cantina Valetti a Calmasino (sul lago di Garda), area d’eccellenza vitivinicola per la produzione di bardolino. I lavori, durati 24 mesi, hanno puntato sull’illuminazione per dare il giusto risalto all’estetica della struttura.

“Di giorno le ombre dei sostegni proiettano tratti sui muri chiari, di notte le linee dell’illuminazione invertono il rapporto, conferendo all’edificio un carattere fortemente iconico”, si legge nella nota descrittiva del progetto. “I filari delle viti, ripresi architettonicamente dalle colonne di metallo poste a sorreggere il tetto in posizione obliqua, inglobano le grandi vetrate. Si genera così uno scambio di prospettive, dall’esterno all’interno della cantina e viceversa. Una grande terrazza invisibile da terra accoglie il visitatore, offrendogli uno sguardo a 360 gradi sul lago e sull’abbraccio delle colline. Nel piano interrato trova posto la nuova cantina e la barricaia per l’affinamento dei grandi rossi veronesi”.

LA NUOVA ILLUMINAZIONE

“Di giorno l’illuminazione artificiale si pone al servizio delle geometrie architettoniche, mentre di notte l’edificio diventa iconico” grazie a un sistema illuminotecnico studiato da Performance in Lighting. La tecnologia utilizzata è quella LED sia per incidere positivamente sui costi energetici sia per facilitare la valorizzazione estetica. “Mentre con la luce naturale si è potuto lavorare sui contrasti tra luce e ombra, con quella artificiale si è cercato di intervenire sulle geometrie come nel caso delle linee continue luminose realizzate con il sistema SL764 LED e incassate a soffitto”, spiega la società.

“Lungo la scala che collega il piano terra con il primo piano, le linee luminose seguono il passo di circa 1.50 m della facciata continua e quindi si allungano a illuminare la sala degustazione, assumendo un significato architettonico. Nella sala del primo piano la luce segna il passare delle ore e durante il giorno è quella naturale che disegna giochi dinamici dovuti alle ombre delle colonne esterne e ai tagli in bassorilievo delle pareti perimetrali, mentre alla sera la luce artificiale prende il sopravvento: le linee misurano l’architettura dando un significato prospettico allo spazio. Al piano terra, le linee a LED, posizionate al di sotto delle travi strutturali, sono state scelte per creare un reticolo che irraggia uniformemente il punto vendita. Gli spazi ipogei, infine, godono di un’illuminazione perimetrale con linee LED nascoste a soffitto”. L’allestimento, infine, è stato completato con illuminazione “a spot” realizzata con faretti incassati EB433 nella volta al fine di esaltare scenograficamente le botti di rovere.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.