La tragedia della Marmolada apre nuove riflessioni sulla crisi climatica, ma non solo. “La natura non è mai a rischio zero” di questo ne è certo il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, raggiunto da Canale Energia. C’è sempre un maggior numero di persone che si approccia alla natura, il che evidenzia due due ordini di problemi diversi, oltre alla crisi climatica”, spiega il Presidente di Federparchi. “C’è una problematica di carattere generale che è indipendente dai cambiamenti climatici o dall’andare nelle zone più pericolose. Serve preparazione anche quando si va in ambienti meno estremi, a cominciare da un equipaggiamento adeguato. Fare un trekking in una zona collinare con piccole attività di 6 o 7 km senza le scarpe giuste o senza avere abbastanza acqua con sé, può mettere in una situazione di pericolo”.

E’ importante quindi avere preparazione ed essere informati sulle zone in cui si va, preparazione che ora, con il caldo estremo, necessità di ancora più attenzione perché  possono esserci nuovi pericoli.

L’importanza dei monitoraggi e delle previsioni meteo

Un cambio di uso di queste aree che segue anche un cambiamento delle pericolosità da prendere in considerazione. Questo non vuol dire che non ci siano degli strumenti che possono aiutare a vivere con serenità il contatto con la natura. Disponiamo di strumenti in grado di migliorare le informazioni sulla sicurezza dei territori. “Importante sempre fare riferimento alle previsioni meteo. Inoltre per quanto non si possa prevedere tutto, i monitoraggi vengono fatti già e permettono di fruire con più tranquillità di alcune zone. Per farne di più servirebbe un investimento da parte dello Stato. Pensiamo all’Etna, è un vulcano in attività ma è tutto controllato e prevedibile grazie al lavoro dell’Ingv. Il che permette di fruire della zona. Oppure alla Val d’Aosta dove il ghiacciaio è monitorato”.

Se guardiamo ad altre tragedie recenti come l’albergo di Rigopiano sommerso da una valanga di neve, è sempre più evidente come lo studio e la prevenzione viaggi su più livelli anche quello dei permessi di edificabilità e di concessione di licenze turistiche. “Serve sicuramente una formazione che tenga conto dei rischi del territorio per stabilire dove e come dare permessi di edificabilità. Ricordo quando mi occupavo di rischio idraulico. Come era difficile spiegare che alcune zone pianeggianti che sembravano perfette per edificare fossero invece a rischio esondazione. Dovremmo imparare dagli antichi. Gli Egizi convivevano con le esondazioni del Nilo costruendo solo dove era sicuro che tali esondazioni non arrivassero“, esondazioni fondamentali per la loro florida economia agricola.

Essere informati per evitare tragedie

Uno scenario che cambia e che rende sempre più importante essere preparati e  informati. Un compito che spetta soprattutto alle guide escursionistiche che devono, oltre a conoscere ed orientarsi nella natura, anche avere delle competenze in ambito di sicurezza. Un’attenzione che negli ambienti più estremi diventa ancora più necessaria in quanto il rischio aumenta. “C’è bisogno di farsi accompagnare da persone esperte”.

E’ importante anche essere pronti a dover rinunciare a un’escursione programmata: “Questo tocca anche la responsabilità delle guide. Ci sono dei momenti in cui si deve dire di no. La settimana di ferie non sempre coincide con le condizioni atmosferiche migliori per fare una o un’altra escursione. Mi riferisco a tutti gli ambienti naturali che siano la montagna o il mare”.

Serve quindi una “responsabilità individuale” che vada oltre le bandiere rosse e i divieti. “Se cominciassimo a mettere dei divieti e poi non accade nulla immaginate le polemiche. Per questo è fondamentale valorizzare un’educazione e un approccio individuale“.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.