FER, Greenpeace: bene Apple e Google, Amazon e Netflix in ritardo

RinnovabiliEntro il 2017 il settore dell’Information Technology supererà il 12% di consumi di elettricità a livello globale. E’ uno dei dati emerso dal report  “Clicking Clean:Who is Winning the Race to Build a Green Internet?”realizzato da Greenpeace USA, in cui viene analizzata l’impronta energetica dei grandi operatori di data center e di circa 70 tra siti web e popolari applicazioni. In particolare nel 2015 lo streaming video ha costituito il 63%  del traffico totale, un dato che secondo le revisioni del 2016 di Cisco Network Traffic nel 2020 dovrebbe raggiungere l’80 per cento.  

Le aziende virtuose e quelle che dovrebbero fare qualcosa in più 

Se aziende come Apple, Google, Facebook e Switch, realtà mondiale del settore dei data center, stando al report, registrano risultati positivi in tema di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, lo stesso non si può dire di Netflix, Amazon Web Services e Samsung che, invece, non stanno facendo ancora abbastanza.   Nonostante gli annunci in fatto di rinnovabili, Amazon continua a mantenere i suoi clienti all’oscuro circa le proprie decisioni energetiche”, afferma in una nota Luca Iacoboni, responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italiatutto questo è alquanto preoccupante, soprattutto se teniamo conto che l’azienda sta allargando le proprie attività in aree geografiche in cui sono utilizzate prevalentemente energie sporche”.  

Dati negativi anche per la piattaforma di streaming Netflix. Nel 2015 l’azienda aveva annunciato l’intenzione di controbilanciare completamente le proprie emissioni di CO2, ma da un’analisi è emerso come al momento il modus operandi del gruppo preveda solo l’acquisto di crediti di compensazione delle emissioni, senza un aumento degli investimenti in energie rinnovabili. “Al pari di Apple, Facebook e Google, Netflix è uno dei più grandi attori della galassia di internet e gioca un ruolo chiave nel decidere con quale energia questo settore vada alimentato” , sottolinea Iacoboni. “Netflix deve dunque prendersi la responsabilità di assicurare che la sua crescita sia alimentata da energia rinnovabile, non da combustibili fossili, e deve porsi come capofila su questo tema“, conclude il responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia.

Tra gli operatori del settore che registrano i risultati più positivi in tema di fer troviamo Switch, unma delle 20 aziende del settore informatico che si sono impegnate nel promuovere la transizione a forme di energia pulita.  

La richiesta di Greenpeace

Greenpeace lancia un appello alle grandi compagnie del settore IT: il 100% dell’approvvigionamento energetico da fer, trasparenza sulle attuali performance energetiche e sul consumo di risorse per permettere agli investitori e clienti di misurare il raggiungimento di tali obiettivi. L’organizzazione ambientalista chiede inoltre, come si legge in nota, “di sviluppare strategie che incrementino l’offerta di energia rinnovabile, sia attraverso investimenti diretti che tramite azioni di pressione sui fornitori di elettricità e sui decisori politici”. 

 

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