Elettrificazione di edifici, trasporti e industria per ridurre del 60% le emissioni

Il report di BloombergNEF (Bnef), in collaborazione con Eaton e Statkraft

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Trasporti, edifici e industria, questi tre settori che, se elettrificati interamente, possono contribuire a una riduzione del 60% delle emissioni. Questo è quanto emerge dal report “Sector coupling in europe: powering decarbonization”, pubblicato da BloombergNEF (Bnef), in collaborazione con Eaton e Statkraft.

Un’elettrificazione che potrebbe realizzarsi attraverso un mix di cambiamenti “diretti” e “indiretti”. Quelli “diretti” si riferiscono a una diffusione dei veicoli, sistemi di riscaldamento domestici e anche in alcuni ambiti industriali elettrici. Gli “indiretti si riferiscono all’uso di “idrogeno verde” cioè prodotto dall’elettrolisi attraverso elettricità rinnovabile usato come combustibile per riscaldare gli edifici e applicato al maggior numero possibile di processi industriali, che altrimenti, spiega il report, utilizzerebbero combustibili fossili.

Tuttavia, se questi cambiamenti dovessero attuarsi sarà necessario l’intervento dei decisori politici,” ha dichiarato Victoria Cuming, head of global policy analysis di Bnef.  “I governi dovrebbero introdurre incentivi o requisiti per ridurre le emissioni prodotte dal calore degli edifici, sostenere progetti dimostrativi di elettrificazione, oltre a eliminare gli ostacoli alla produzione di idrogeno verde. Dovrebbero anche considerare come coinvolgere i consumatori di energia e la società civile alla luce del loro ruolo cruciale nell’abilitare l’elettrificazione di questi nuovi settori.”

Più elettrico significa più produzione energetica e flessibilità di sistema

Una trasformazione che richiederebbe un sistema più flessibile e l’aumento del 75% di capacità di generazione energetica entro il 2050.

“L’elettrificazione di altre aree dell’economia avrà ripercussioni significative sul sistema elettrico”, spiega in una nota Albert Cheung, head of analysis di Bnef “I decisori politici dovranno supportare il rafforzamento e l’estensione della rete per gestire volumi di energia più elevati e un numero maggiore di fonti energetiche rinnovabili, oltre a sostenere l’implementazione di batterie e di altre fonti di flessibilità necessarie per bilanciare il sistema.”

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