Continua il nostro viaggio sul ruolo del consumatore nello scenario energetico che Canale Energia sta portando avanti con Enlit, evento internazionale del comparto energetico, interrogando su questo “E se i consumatori guidassero la transizione energetica?” Lo abbiamo chiesto aCarlo De Masi presidente nazionale Adiconsum.

Come associazione dei consumatori l’utente finale è il vostro target. Cosa accadrebbe se “i consumatori guidassero la transizione energetica?”

L’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili è senz’altro il punto di partenza ineludibile per creare un modello di consumo energetico nuovo e sostenibile. La possibilità per il cittadino consumatore di poter produrre totalmente o anche parzialmente l’energia che consuma per le proprie quotidiane esigenze, risparmiando sui costi dell’energia, sarebbe un fattore determinante per il passaggio a soluzioni energetiche moderne basate sull’autoproduzione che fornirebbero anche soluzioni efficaci per la riduzione della povertà energetica. Tuttavia gli sforzi fatti fino a oggi per incrementare l’uso delle fonti rinnovabili non sono bastati per convertire i cittadini/consumatori a soluzioni di produzione e di consumo “green”. La causa principale è da ricercare probabilmente nella mancanza di una visione di lungo periodo in materia di incentivi per gli investimenti e di altre forme di sostegno economico che sono state rivolte fino ad oggi principalmente alle imprese e minimamente al singolo cittadino.

Secondo lei quindi il cittadino del futuro è un prosumer?

“La figura del prosumer e della comunità energetica devono essere i protagonisti del nuovo panorama energetico del nostro Paese”

La figura del prosumer è il modello teorico ideale sul quale orientare la promozione delle nuove forme di produzione di energia. Tuttavia devono ancora essere fatti degli sforzi anche normativi per rendere conveniente e remunerativa la scelta da parte dei consumatori di investire nella produzione da Fer. Oggi, in Italia, l’autoconsumo da energia rinnovabile equivale a circa 5,8 TWh (dati Arera memoria 94/19). La Direttiva Europea 2018/2001/UE definisce nuove regole per la produzione e cessione di energia da fonti rinnovabili. Le prospettive sono di grande interesse e occorre quindi avviare interventi per il recepimento della Direttiva. In particolare l’art. 21 della Direttiva prevede norme a supporto del cliente finale con caratteristiche di autoproduttore di energia elettrica da fonti rinnovabili, ovvero di quel soggetto che produce energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e può immagazzinare o vendere l’energia autoprodotta.

Prosumer e autoconsumo, ma cosa manca all’autoproduzione per essere il centro dello sviluppo della transizione energetica nelle mani dei cittadini?

L’autoproduzione e la generazione distribuita di energia per poter esplicare al meglio le loro potenzialità, devono essere accompagnate dalla possibilità di una completa integrazione dei sistemi di produzione e distribuzione. Il consumatore che produce energia, infatti, può ottenere il massimo vantaggio, e quindi anche il massimo risparmio, solo se può interagire con altri soggetti privati con cui scambiare l’energia prodotta e non destinata all’autoconsumo. L’aggregazione dei soggetti privati in questo senso introduce il meccanismo della Comunità energetica rivolta in particolare ai soggetti privati e piccole imprese. Anche in quest’ambito la Direttiva europea stabilisce le norme consentendo ai clienti finali di associarsi per installare impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile e di condividere l’energia autoprodotta, con importanti risparmi a livello di oneri e tariffe, mantenendo comunque i loro diritti ed obblighi in quanto consumatori finali, compreso in particolare il diritto a scegliere il proprio fornitore di energia.
E’ evidente l’importanza e l’urgenza di interventi normativi e regolatori in questo ambito, anche in considerazione degli obbiettivi imposti dal Pniec. Non trascurando anche tutte le altre tecnologie che inevitabilmente si inseriscono nel contesto energetico nazionale: creazione di sistemi di infrastrutture di mobilità sostenibile, combinazione tra microcogenerazione e impianti di teleriscaldamento, teleriscaldamento da fonti rinnovabili… Nel nostro paese tante sono le opportunità per generare energia in modo sostenibile, occorre organizzare e disciplinare il sistema energetico con lo sguardo al futuro che è già qui.

Leggi anche: “Il consumatore sempre più protagonista dello scenario energetico”. A colloquio con il presidente Arera Stefano Besseghini

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.