Clima 2021 Italia Ispra

Secondo i dati del rapporto Ispra sul clima in Italia nel 2021, quest’ultimo è stato un anno meno caldo dei precedenti, le precipitazioni sull’intero territorio nazionale sono state complessivamente inferiori alla media climatologica (-7%) e tutti i mesi hanno fatto registrare precipitazioni inferiori alla norma ad eccezione di gennaio, luglio e novembre.

Durante i mesi estivi, sono state diverse le ondate di calore: la più intensa si è verificata la seconda settimana d’agosto, quando a Siracusa sono stati registrati 48.8°C, un record europeo. 

Gli eventi estremi di precipitazione nei primi mesi di ottobre hanno fatto registrare in Liguria forti temporali con piogge di eccezionale intensità e alla fine del mese di ottobre, un ciclone tropicale sul Mediterraneo ha scaricato piogge estremamente intense nel sud del Paese. Sulla Sicilia orientale l’intensità oraria ha raggiunto il valore più elevato, mai registrato nella regione, e le forti piogge hanno causato diffusi allagamenti ed esondazioni di fiumi e canali.

Una sintesi dei dati

Il 2021, con un’anomalia positiva di temperatura media di +0.23°C rispetto alla media climatologica 1991-2020, è risultato meno caldo dei precedenti. A partire dal 2000, le anomalie rispetto alla media climatologica 1991-2020 sono state sempre positive, ad eccezione del 2004, 2005, 2010 e 2013. Sull’intero territorio nazionale, le anomalie negative più consistenti sono state registrate ad aprile (-1.40°C), seguito da maggio e ottobre.

I mesi più caldi sono stati soprattutto giugno, settembre e febbraio, quando si sono registrate anomalie positive di +1.84°C al Nord, +1.99°C al Centro, +1.71°C al Sud e Isole.

La temperatura superficiale dei mari italiani è stata superiore alla media climatologica 1991-2020 e si colloca al quinto posto dell’intera serie dal 1961, con un’anomalia media di +0.46°C.

Le scarse precipitazioni

Il 2021 si colloca al ventiquattresimo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961. Su tutta la penisola le precipitazioni sono state scarse da febbraio a ottobre, facendo registrare precipitazioni inferiori alla norma ad eccezione di gennaio, luglio e novembre. 

I mesi relativamente più secchi sono stati marzo (-47%) e settembre (-44%) seguiti da giugno e agosto, mentre il mese relativamente più piovoso è stato gennaio con un’anomalia positiva di +91%, seguito da novembre (+39%).

Marzo è stato il mese relativamente più secco al Nord (-87%), settembre al Centro (-64%) e maggio al Sud e Isole (-56%). 

Al Nord e al Centro il mese più piovoso si conferma gennaio (+103%), seguito da luglio al Nord (+33%) e da dicembre al Centro (+37%); al Sud e Isole il mese più piovoso è stato novembre (+76%) seguito da gennaio (+69%).

I valori più elevati di precipitazione giornaliera

I valori più elevati di precipitazione giornaliera sono stati registrati in occasione dell’evento di inizio ottobre, quando la precipitazione cumulata ha raggiunto il massimo di 882.8 mm a Rossiglione (GE) e sono state registrate precipitazioni giornaliere comprese fra 200 e 350 mm fra Liguria centrale ed estremo confine meridionale del Piemonte.

Il 24 e 25 ottobre scorso, sono state registrate precipitazioni giornaliere intense nella parte ionica e meridionale della Calabria e nella Sicilia orientale, dove si è raggiunto il valore massimo di 281 mm.

La siccità

I giorni maggiormente siccitosi sono stati in Liguria orientale ed Emilia Romagna, con valori superiori a 320 giorni e il massimo di 326 giorni asciutti a capo Mele (SV). Valori significativi si registrano anche sulla costa toscana e laziale, sulle coste adriatica e ionica, sulla Sicilia centro-meridionale e sulla costa della Sardegna.

L’indice Cdd (Consecutive dry days) che misura il massimo numero di giorni asciutti consecutivi, ha registrato i valori più alti sulla Sicilia meridionale, fino a 139 giorni secchi consecutivi, seguita dalla costa tirrenica centrale (fino a 100 giorni) e dalla Sardegna occidentale e settentrionale.

Il Rapporto si basa su dati e indicatori climatici derivati in gran parte dal Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (Scia) ed è realizzato dall’Ispra in collaborazione e con i dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente e delle altre reti di osservazione presenti sul territorio nazionale.

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