Caldaie a biomassa, così la vacanza aiuta l’ambiente

Nel resort in Trentino caldaie a biomasse per rendere smart i consumi                 

Passo%20Sella%20Dolomiti%20Mountain%20Resort%202Un progetto che fin dalle prime fasi progettuali è stato realizzato in un contesto improntato alla sinergia e alla messa a fattor comune delle diverse professionalità coinvolte, in cui l’installazione della tecnologia è stata messa in relazione ai vari elementi della struttura su cui si andava a operare per permettere di ottenere il massimo dell’efficienza. Così Harald Markart consulente tecnico di KWB, società specializzata nella produzione di caldaie a biomassa, ha descritto a Canale Energia il percorso che ha portato Il Passo Sella Dolomiti Mountain Resort, una struttura turistica del Trentino Alto – Adige aperta il 27 maggio del 2014 e situata a 2180 metri di latitudine, ad avvalersi di due caldaie del gruppo  di diversa potenza (240 e 150 kW), entrambe modello Powerfire e alimentate a pellet.

Perchè scegliere una tecnologia di riscaldamento a basso impatto ambientale

L’input per l’adozione di questa tecnologia, come si legge in una nota, è venuto dalla richiesta fatta dal  Comune di Selva Gardena – nel momento di concedere il permesso di edificare una struttura ricettiva proprio in prossimità del passo – di rispettare precise condizioni volte a neutralizzare l’impatto ambientale dell’edificio. Tra queste una era proprio la necessità che l’impianto di riscaldamento fosse alimentato a combustibili legnosi. 

Vantaggi in termini di costi e consumi 

Attualmente i numeri che si hanno a disposizione sui costi e i consumi non sono ancora precisi, si legge in una nota, ma in base alla stima progettuale basata su un fabbisogno annuale di pellet di circa 100 tonnellate, si è visto che – con un prezzo all’acquisto di 200 euro a tonnellata –  i costi annuali per l’acquisto del pellet sono pari a 20.000 euro. L’equivalente in gasolio costerebbe, invece, circa 55.000 euro all’anno: il risparmio, dunque, si legge in nota, sarebbe pari a 35.000 euro all’anno.

Ma quali sono più in dettaglio le caratteristiche di funzionamento dell’impianto considerato il fatto che le richieste si concentrano solo in periodi limitati dell’anno, chiediamo a Harald Markart consulente tecnico di KWB?

Normalmente su strutture di questo tipo noi cerchiamo di lavorare sempre con due caldaie in cascata. In questo modo si possa gestire l’impianto in maniera molto più bilanciata e controllata. Oltre a questo l’altro motivo per lavorare condur caldaie è legato alla gestione dell’emergenza: se per qualche ragione una macchina si blocca, può subentrare l’altra. Inoltre, per quanto riguarda il trasporto del pellet, abbiamo optato per un’estrazione unica con due canali, questo vuol dire le due caldaie sono indipendenti l’una dall’altra e possono prendere il pellet necessario dal deposito in maniera indipendente”. 

Oltre alle due caldaie l’impianto è composto anche da due sistemi di accumulo, quali sono le sue caratteristiche di funzionamento ? 

“L’accumulo ci vuole sempre, sono due macchinari da 5000 litri di acqua tecnica. La caldaia si accende in automatico, va in potenza e produce 300 chilowatt, l’energia va in questo accumulo che porta la temperatura dell’acqua da circa 20, 25, 35 gradi a 75-80 gradi, questo punto le pompe del riscaldamento tirano l’acqua nella quantità necessaria. L’accumulo diventa, così, il cuore dell’impianto, perché mantiene tutto l’equilibrio”. 

Lei ha menzionato l’importanza di un coinvolgimento di tutti i tecnici già nelle fasi iniziali di realizzazione dell’impianto, quali vantaggi, in particolare, derivano da questo modus operandi? 

Un impianto di questo tipo deve essere progettato dal primo momento già con l’architetto, prima che subentri l’ingegnere termotecnico e l’idraulico. In questo caso, in particolare, quando si è partiti con il progetto mi hanno chiamato contatto entrambi. Ci siamo messi a tavolino e abbiamo fatto il pre – progetto. In un secondo momento è rientrato l’ingegnere termotecnico per fare i calcoli e così insieme siamo riusciti a realizzare un impianto ad altissimo rendimento.  Se vuoi avere un impianto di questo tipo che funzioni bene tutti i professionisti che lavorano all’impianto devono sedersi a un tavolo e discutere tra loro già in fase di progettazione”.  

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.