Efficienza, 2020Together: a Torino la PA punta sul gioco di squadra

Shutterstock 177043292Attivare negli edifici comunali della città metropolitana di Torino investimenti con un meccanismo di coinvolgimento di terze parti. Utilizzare nuovi schemi di contratto in linea con gli orientamenti dell’Energy Performance Contract. E rendere operativa l’integrazione di diverse forme di incentivazione, tra cui quelle previste dalla nuova programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale. Questi gli obiettivi del progetto “2020Together, Torino is getting here”.
Ne parliamo con Silvio De Nigris, Funzionario Regione Piemonte e Referente dell’iniziativa.

ModelloIl progetto di durata triennale ha ricevuto il finanziamento dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Energia Intelligente per l’Europa (oggi sostituito da Horizon2020) nel 2014 ed è partito lo stesso anno. Prevede l’attivazione di investimenti per un ammontare complessivo di circa 10 mln di euro in efficienza energetica a beneficio di 18 piccoli e medi comuni dell’area metropolitana di Torino. La Città raggruppa gli interventi e funge da stazione appaltante per i comuni. In particolare, si tratta di interventi che devono essere fatti su 59 edifici pubblici o su 1271 linee di illuminazione pubblica (entrambe le voci sono in fase di ampliamento). Per meglio dire, 2020Together finanzia un’attività di assistenza tecnica necessaria ad attivare questi investimenti, tutta quella serie di azioni preliminari per predisporre i documenti per l’intervento: analisi tecnica, studi di fattibilità, redazione dei documenti di gara, lancio delle gare pubbliche.

Perché lo si definisce innovativo?

Le caratteristiche che lo rendono un progetto innovativo sono tre: è un progetto che si basa sull’aggregazione della domanda, ovvero prevede di raggruppare in pochi bandi molteplici interventi di più enti pubblici. Questo meccanismo garantisce economie di scala e una maggiore appetibilità degli interventi a livello bancario e si correla alla seconda peculiarità dell’iniziativa: si vogliono attivare gli investimenti con gli Energy Performance Contract, dove la remunerazione del capitale è legata al raggiungimento di una performance. Ovviamente questo è permesso grazie alla rilevazione dei dati di consumo degli edifici, attività prevista nel progetto attraverso la raccolta dei dati dalle bollette, lo svolgimento di audit di dettaglio e di checkup energetici sugli edifici.

Un modo per compensare le carenze di mezzi e risorse della PA che rende difficile fare ricorso a questa forma contrattuale…

2020Together permette di delineare schemi di contratto da usare in iniziative simili: obiettivo del progetto è quello di aggiornare o adeguare all’attuale normativa i modelli degli EPC in modo da evitare ai comuni di perdere tempo o risorse per riscrivere la documentazione.

Avete pensato alla replicabilità di questa iniziativa nelle altre aree metropolitane d’Italia?

È appunto il terzo pilastro dell’iniziativa. L’output collaterale del progetto è quello di rendere replicabile questa operazione sul territorio anche attraverso i finanziamenti dei fondi Por-Fesr. Su questo aspetto non abbiamo ancora risultati concreti.

Nei comuni dove è assente la figura dell’Energy Manager questo progetto può favorire la gestione ottimale dei consumi energetici?

All’interno dei comuni non sempre troviamo la figura dell’energy manager. Con questo progetto offriamo gratuitamente un servizio che consente di risparmiare su studi di fattibilità e analisi tecniche sui risparmi e redazione di documenti di gara abbastanza complicati.

Sono previste attività di formazione e informazione?

Certamente, per essere precisi due corsi di formazione di cui uno realizzato a fine 2014. Momenti altrettanto utili sono state le tavole rotonde con gli operatori di mercato che hanno permesso di capire il loro punto di vista e di predisporre la documentazione che desse loro un riscontro.

Può fornirci qualche numero circa l’avanzare del progetto?

Ad oggi siamo oltre la metà della durata del progetto e abbiamo lanciato la prima gara per 18 edifici appartenenti a 5 comuni che dovrebbero garantire investimenti in efficienza pari a circa 2 mln di euro. La gara scade a fine marzo. Al momento stiamo predisponendo un’altra gara sull’illuminazione pubblica ed entro la fine dell’anno lanceremo altre gare per coprire la somma restante dell’investimento previsto.

Sfide per il futuro?

Il progetto nasce all’interno di una rete già consolidata di comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci e che firmato un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES) con obiettivi al 2020. La sfida è quella di promuovere una gara congiunta con altri comuni. L’Europa e la normativa nazionale stanno spingendo in questa direzione. Il progetto Ue, però, offre una garanzia e rende più appetibili gli interventi per le amministrazioni pubbliche.

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