World Future Energy Summit, per un futuro carbon free

Masdar-HQ-2Dal 20 al 22 gennaio scorso si è tenuto ad Abu Dhabi il World Future Energy Summit, il più importante evento globale sulle Rinnovabili che ospita ogni anno l’eccellenza mondiale del settore. Per chi consideri inaspettato un evento del genere proprio nell’area che esporta più petrolio al mondo, cioè il Golfo, basti ricordare che proprio quest’area ospiterà il prossimo Expo, recentemente assegnato a Dubai, e i Campionati del Mondo di Calcio in Quatar, entrambi eventi che hanno l’obiettivo di essere carbon free

In realtà la strategia energetica dell’area va ben oltre questi avvenimenti globali, e ha come obiettivo a lungo termine il non dipendere le risorse fossili per la domanda di energia interna, per altro tra le più alte al mondo/pro capite e in continua crescita, visto il considerevole sviluppo economico ed infrastrutturale, in particolare nei settori della trasmissione e distribuzione elettrica. L’obiettivo di diventare tra le regioni più sostenibili dal punto di vista energetico è decisamente sfidante soprattutto considerato che ha porselo è un economia che cresce di oltre 4 punti percentuali all’anno. L’Authority e le Utility locali si preparano da tempo a raggiungerlo affidandosi alle più importanti realtà internazionali del settore, investendo svariati miliardi di dollari all’ anno in ricerca, in particolare nel fotovoltaico, ma anche eolico, biodiesel e nucleare, che secondo le autorità locali rientra concettualmente nel campo delle rinnovabili.

Altra grande area di investimento, in particolare nell’emirato del Dubai, è rispetto a progetti di waste-management sia a scopo energetico sia per il riutilizzo, con l’obiettivo di essere sempre meno energy-consuming. Fiore all’occhiello di questa strategia sistemica è Masdar City, città laboratorio alle porte di Abu Dhabi il cui obiettivo è divenire la città più sostenibile al mondo, sia in termini di ottimizzazione dell’efficienza energetica che in riduzione dell’ impatto ambientale Masdar City ospita l’avveniristico MasdarInstitute of Science and Technology, centro universitario realizzato in collaborazione con il MIT, dedicato esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili. Per fare un esempio attualmente è in corso uno studio su una nuova forma di Biodiesel, generato da alghe che crescono nel microclima locale. Tra i partner del progetto molte sono le aziende internazionali tra le quali BP, Shell,Mitsubishi, Total, Conergy,Fiat e Siemens, la quale ha inaugurato nel corso del Summit (il 22 gennaio) i propri Headquartes regionali da 700 persone.

L’area, considerato il crescente fabbisogno energetico, richiede necessariamente l’ideazione e la progettazione di un sistema ottimizzato di infrastrutture per il trasporto e lo scambio di elettricità tra i Paesi del Golfo. Per tanto, è previsto a medio termine, un significativo incremento nell’impiego di soluzioni Smart Grid e Smart Meter. Tra le eccellenze chiamate dalle autorità locali a portare un contributo tangibile all’interno di questo progetto di “rivoluzione energetica”, c’è l’italiana CESI incaricata, dal Fondo Arabo per lo Sviluppo Economico e Sociale (AFESD), di concepire ed ottimizzare le reti infrastrutturali elettriche del futuro nell’area del Golfo. Lo studio fattibilità dovrà stabilire come realizzare entro il 2030 un mercato dell’energia unico tra i 20 Paesi della Lega Araba. Recentemente, proprio al World Future Energy Summit, CESI ha firmato un contratto con la “Gulf Cooperation Council” Interconnection Authority per l’ottimizzazione del costo e la massimizzazione della stabilità del sistema elettrico di interscambio tra i Paesi membri del Gulf Cooperation Council.

L’Italia è tra i principali fornitori degli Emirati Arabi a livello mondiale, come hanno ricordato l’Ambasciatore Starace e il Viceministro degli Affari Esteri Pistelli in visita al WFES, il terzo europeo dopo Germania e Regno Unito. L’export italiano verso gli Emirati Arabi ha toccato la cifra record di 5,5 miliardi di euronel 2012, con un incremento del 50% nel biennio 2011-2012, interessando non più solo i tradizionali beni di lusso ma anche prodotti industriali, tecnologia innovativa e servizi ad alto valore aggiunto, anche appunto nel settore dell’energia. Ci auguriamo che il trend continui dando concrete possibilità di business a molte aziende italiane che storicamente eccellono in questo campo.

Paolo Mereghetti, Responsabile Comunicazione, CESI  

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