Sul nuovo numero di e7 ‘Luci alla ribalta’

E7 307x181Illuminare oggi significa anche fare più efficienza. Ma come si sta muovendo il settore del lighting in un mercato che sembra aprire nuovi margini al comparto industriale? E7, il settimanale di QE, che questa settimana apre con uno speciale dedicato alla luce, ne ha parlato con Gianni Drisaldi, presidente di A.I.D.I., l’Associazione Italiana di Illuminazione, che comprende le industrie costruttrici di apparecchi, sorgenti luminose, materiale ausiliario per illuminazione, i distributori di energia elettrica, progettisti, impiantisti e commercianti.

Innanzitutto il led al centro, dice il presidente. “Possiamo assolutamente dire che il led ha aggredito il mercato in senso generale, di fatto è ormai presente su tutte le linee di produzione ed è declinato su ogni tipologia di illuminazione. E’ impensabile oggi realizzare un nuovo impianto di illuminazione stradale o nelle gallerie senza rivolgersi a questa tecnologia. Anche nel mercato domestico per alcune tecnologie come i faretti alogeni, il led è il sostituto per eccellenza, permettendo agilmente anche il retrofit degli impianti pre-esistenti. Qualche difficoltà è data dai costi, in quanto come tecnologia è ancora costosa, nonostante il chiaro effetto di efficientamento complessivo. Diciamo che i costi iniziali ancora non giustificano il risparmio di uso”.

Ma come si muove, in questo scenario, l’industria? “Dobbiamo dividere l’industria in due settori: chi realizza il faretto e chi costruisce sorgenti led”, spiega Grisaldi. “L’industria tipica manifatturiera italiana è quella degli apparecchi illuminanti. In questo comparto vediamo sempre più a catalogo proposte al led”.“Non ci sono invece grandi cambiamenti di scenario complessivo – aggiunge subito dopo – rispetto ai produttori di lampade a parte qualche nuovo ingresso proveniente dal mondo dell’elettronica. Comunque restiamo generalmente nell’ambito delle multinazionali. Il settore comunque è in crescita, l’unico timore è che produttori meno seri possano mettere in commercio prodotti poco longevi e dalle colorazioni di luce sbagliate (quasi azzurrine) quindi tecnologie non idonee”.Importante e necessario è agire per la diffusione della conoscenza sui nuovi prodotti.“Ci stiamo lavorando e abbiamo proposto una scheda tecnica per aiutare il nostro target, soprattutto il progettista installatore, a fare chiarezza sulle caratteristiche degli apparecchi offrendogli la possibilità di progettare con questi mezzi”.

Senza dimenticare che “anche il consumatore finale è più attento al problema dell’efficienza e in molti si stanno interessando a questo tema in prima persona, qualche volta perfino un pò pericolosamente rischiando di creare aspettative infondate”, conclude.

Un giusto equilibrio nello sviluppo, dunque, il messaggio da concretizzare per un settore in forte espansione.

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