Storage di energia il futuro è nella rete

Rete

Che il futuro delle rinnovabili sia tra le Smart Grid e sistemi di Storage domestico e di rete è ormai chiaro. Ma quale sarà il futuro dello storage?

In questo NEC dal Giappone ci da una prima avveniristica risposta Sappiamo come la terra nipponica sia un caso studio per lo sforzo enorme che sta compiendo nella conversione dal nucleare alle fonti energetiche alternative. Non ha caso è proprio qui che Nec ha iniziato la produzione e vendita del primo modello di storage domestico. Ma ora il passo che la casa giapponese sta compiendo è ancora più futuristico: uno storage di energia condiviso in-cloud che gestisce e monitora i consumi domestici.

 

L’Energy Management System (BEMS) realizzato secondo lo standard internazionale IEEE1888 consente la gestione integrata di sensori e sistemi di facility da più fornitori. Il servizio al momento sarà operativo dal 1 giugno nelle aree servite dalla Tokyo Electric Power company di Tokyo, per poi essere diffuso in Cina e di seguito a livello internazionale. La Nec per questa attività ha stipulato una partnership con EPCO Incorporated da cui è nata ONE ENERGY che si occuperà di vendere il servizio in modalità noleggio comprensivo del sistema di storage (da 5.53 kWh) e un applicazione per il collegamento in rete (Pipita realizzata da Epco).

 

Le principali caratteristiche di questo sistema sono proprio legate all’interfaccia di controllo unificata che converte i metodi di comunicazione di apparecchiature che utilizzano una varietà di standard nello standard internazionale IEEE188. Oltre al miglioramento dell’efficienza nella gestione dell’uso di energia grazie al monitoraggio costante anche attraverso smart phone dei consumi domestici, lo storage in cloud potrà rappresentare una soluzione di fonte di energia elettrica in caso di emergenza. Keisuke Yanagiya, Senior Manager, Smart City Affari Dipartimento per lo sviluppo, NEC: “Questo sistema innovativo risolve molti problemi, consentendo la gestione integrata basata su cloud di energia per i numerosi edifici che utilizzano diversi sensori e sistemi di impianto. Inoltre la facilitazione nell’analisi energetica dell’edificio contribuisce ad una maggiore efficienza operativa, fabbisogni energetici ridotti e costi di gestione più bassi.” La scelta di portare lo storage in rete con una banca energetica condivisa potrà inoltre rappresentare un valore aggiunto strategico per i player del settore nei prossimi mesi, considerato l’avvicinarsi della completa liberalizzazione della vendita al dettaglio di energia elettrica nel Paese (prevista per il 2016), approvato dal Consiglio dei Ministri ad Aprile di quest’anno.

 

Si preannuncia un’era in cui l’energia sarà sempre più condivisa e disponibile e sempre più simile alla condivisione dei dati via web.  

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.