Stato-Regioni: accordo sulla banda ultralarga

Shutterstock 88291999Tre miliardi da destinare alla realizzazione della banda ultralarga in 7300 Comuni italiani delle cosiddette ‘aree bianche’ a “fallimento di mercato”, poco attrattive per gli operatori. È quanto prevede l’accordo raggiunto dalla conferenza Stato-Regioni che intende  dotare entro il 2020 queste zone del Paese di  una rete veloce che rimarrà pubblica. 

L’accordo prevede l’assegnazione dei 2,2 miliardi della delibera Cipe di agosto 2015, di cui 1,6 miliardi verranno ripartiti subito. Questa cifra si aggiunge agli 1,2 miliardi di risorse provenienti dal Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e dal Feasr (Fondo europeo agricolo di sviluppo regionale) e 233 milioni del Pon (Piano operativo nazionale) per imprese e competitività. 

Se da un lato i fondi stanziati dal Cipe lo scorso agosto vanno alle Regioni della zona Centro-Nord, un miliardo sarà stanziato, attraverso una nuova delibera del comitato Interministeriale per la Programmazione Economica da qui al 30 aprile, per le Regioni del Sud a cui doveva essere destinato l’80% delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. Questa cifra, in particolare, sarà destinata a progetti di vario tipo e non sarà vincolata solo a iniziative in tema di banda di ultralarga. Per questa infrastruttura saranno disponibili i 233 milioni dei fondi Pon imprese e competitività che andranno a Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 

Quella di oggi e’ un’altra gran bella notizia dopo quella della scorsa settimana, frutto di un lavoro molto intenso che ha visto una condivisione piena. Sono molto contento, perche’ non serve tanto a far fare bella figura alle Regioni, serve al Paese per fare investimenti importanti e per creare posti di lavoro” , ha commentato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. 

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