Spegnimento sempre meno simbolico: cresce il risparmio

lancioMigliora la risposta di aziende, amministrazioni, cittadini e associazioni culturali. Tempo di bilanci alla decima edizione dell’iniziativa “M’illumino di Meno”. Il nuovo numero di e7

“All’inizio l’obiettivo era misurare i risparmi conseguiti, oggi il fine è promuovere l’adozione di buone abitudini che durino tutto l’anno. Anche gli ascoltatori sono di quest’avviso: coinvolgere tutto il Paese in una manifestazione che vuole abbassare i consumi energetici è anche un modo per inorgoglire chi, con gesti intelligenti, può fare del bene al pianeta”. Non solo promuovere, ma anche fare. “Alla Rai sono tante le attività che incidono sui consumi energetici: dalla riduzione del numero di stampanti nelle redazioni alla realizzazione nel 2013 della copertura termica della sede di Milano per isolare l’edificio ed evitare sprechi nel riscaldamento. In occasione di M’illumino di meno tutte le sedi regionali hanno spento le luci, dando una grande risposta all’iniziativa”.

Lisa Tropea della redazione del programma radiofonico Caterpillar, Rai Radio2 riassume a e7 il significato della decima edizione di M’illumino di Meno, svoltasi il 14 febbraio, e che ha puntato “non più solo allo spegnimento simbolico, ma piuttosto a far leva sulle accensioni virtuose e sulla produzione intelligente di energia”.

Per la prima volta anche l’edilizia, grande energivora, risponde alla chiamata: “Le 26 imprese che aderiscono all’Unione Costruttori Impianti di Finitura rappresentano il 70% del mercato italiano e hanno grandi consumi. Per ridurli alcune adottano il geotermico nei propri impianti, altre cercano di stampare meno adoperando verbali digitali durante le riunioni” spiega Manuela Casali, presidente UCIF. “Abbiamo aderito a M’illumino di meno con lo scopo di dimostrare al pubblico che anche un’associazione metalmeccanica di vecchio stampo risparmia e ha risparmiato. Con il nostro slogan “Non sprechiamo l’energia, con noi lo sviluppo è sostenibile” abbiamo incentivato lo spegnimento delle luci in ufficio dall’11 al 14 febbraio durante l’ora di pranzo.

Anche il re dei fast food si è fermato. “Dieci anni fa c’era stupore, oggi grande consapevolezza, afferma Carla D’andrea, Environmental Manager di McDonald’s. “Prima l’illuminazione era un “eccesso di zelo” e non si capiva perché bisognava illuminarsi di meno, ora si sa che lo spreco non ha più senso. Per questo con migliaia di ore di training l’anno formiamo 200 persone su come agire in funzione dell’energy saving.  Il 14 febbraio abbiamo spento per un’ora le luci artificiali in  250 ristoranti, risparmiando 7 KWh per ristorante equivalenti a 3.5 Kg di CO2 nell’atmosfera”, aggiunge.

“E il discorso non si ferma all’illuminazione, ma coinvolge anche l’uso di macchinari per la refrigerazione e il condizionamento. Negli ultimi sette anni, in cui abbiamo aderito alla campagna, questa consapevolezza è aumentata ed è stata accelerata dalla crisi economica. Abbiamo installato in numerosi punti di ristorazione pannelli solari, pompe di calore e macchine frigorifere all’avanguardia per raggiungere, entro il 2014, un risparmio del 7-10% nei ristoranti che hanno un consumo annuo di 400-450 kW”, conclude.

Durante la settimana di campagna, Intesa San Paolo ha raggiunto “3.800.000 persone: oltre 2.000.980 hanno visualizzato il nostro messaggio di sensibilizzazione effettuando prelievi, altri 800.000 utenti durante l’accesso per altre operazioni. Un messaggio da rileggere con calma anche a casa propria, perché stampato in forma breve sullo scontrino” afferma Elisa Dardanello, Energy Manager di Intesa Sanpaolo. “In questo quinto anno di adesione il Gruppo ha partecipato spegnendo simbolicamente le facciate delle sue Gallerie d’Italia, i tre poli museali di Milano, Napoli e Vicenza. Sempre rispettando il leitmotiv dell’iniziativa, in occasione delle scorse edizioni abbiamo inaugurato il nostro primo impianto fotovoltaico e acceso quattro filiali a led. Intesa Sanpaolo è da anni impegnato sul fronte del risparmio energetico e della riduzione dei consumi”.

Non mancano le amministrazioni comunali. L’Associazione dei comuni virtuosi ha aderito all’iniziativa chiedendo ai soci di approvare le linee guida promosse lo scorso anno per costruire e/o riqualificare gli edifici favorendo l’uso della luce naturale” spiega il Coordinatore dell’Associazione Marco Boschini. “I 15 comuni che hanno risposto positivamente hanno fatto coincidere l’approvazione delle linee guida con l’approvazione delle delibere o in giunta o in consiglio comunale a cavallo del 14 febbraio. Per il prossimo anno l’obiettivo è coinvolgere i restanti 59 comuni”.

Non solo più uno slogan, quindi, ma una vera cultura del risparmio energetico che si diffonde sempre di più. La speranza? Che questa pratica continui. L’attesa? Che il mondo si spenga per riaccendersi in maniera intelligente con energia più pulita.

Leggi l’ultimo numero di E7 Il silenzio energetico fa rumore. Dagli energivori ai comuni cresce l’attenzione per M’illumino di Meno

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